TERAMO – Il riconoscimento dello stato di emergenza e la costituzione, nelle prossime ore, di almeno tre centri operativi di Protezione Civile nel territorio teramano: uno a Teramo, uno nella valle del Vomano e l’altro nella Valle Siciliana: è quanto la Provincia di Teramo ha chiesto al Governo attraverso un documento inviato a seguito di una riunione con i Comuni e la Prefettura.

Dall’incontro infatti è emerso che nei paesi di montagna al momento c’è un alto grado di criticità sulle abitazioni e sugli edifici pubblici, molti dei quali sono stati sgomberati e chiusi, mentre sulla costa, con l’arrivo di circa 6.500 terremotati, le emergenze si susseguono su vari fronti da quello sanitario a quello logistico. Le amministrazioni locali, inoltre, che con gli operatori turistici hanno aperto le loro strutture per ospitare i cittadini aquilani, mancano delle informazioni essenziali, delle “coperture” e tutele sia giuridiche che economiche.

«La stagione turistica legata alle vacanze pasquali è già saltata – hanno affermato i Sindaci della costa insieme agli operatori turistici – e quella estiva si avvicina; occorre avere un protocollo certo e ufficiale rispetto all’accoglienza, alle coperture dei costi, alle modalità di ospitalità, al vitto da assicurare considerato che stiamo parlando di 14 mila pasti al giorno. Oggi queste cose sono assicurate da un’apertura di credito personale di amministratori e operatori, ma abbiamo bisogno di comunicazioni ufficiali».

I sindaci di Montorio, Crognaleto, Tossicia, Cortino hanno raccontato di decine di case sgombrate, di interventi di emergenza per evitare crolli e danni alle persone e, tutto questo, con mezzi propri, senza alcun ausilio: «Non è una situazione che possiamo reggere – ha dichiarato Alessandro Di Giambattista, primo cittadino di Montorio – non abbiamo nè mezzi, nè persone, nè competenze tecniche per continuare a lungo». Su questo specifico aspetto sono intervenuti in tanti e fra questi i consiglieri regionali Giuseppe di Luca e Claudio Ruffini: «Anche in provincia di Teramo abbiamo bisogno dell’intervento della Protezione Civile per azioni di sostegno e prevenzione, ma abbiamo anche bisogno di un piano di evacuazione e di un coordinamento per gestire un eventuale emergenza sismica».

All’incontro è intervenuto anche il parlamentare Tommaso Ginoble, che assieme a Ruffini e Di Luca ha rilanciato la proposta dell’election day per risparmiare subito 400 milioni di euro da destinare agli aiuti. Formulata anche la richiesta nei confronti del Governo della deroga al Patto di stabilità.