SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notizia dell’abbandono economico e tecnico della Samb da parte della famiglia Tormenti è scoppiata come una bomba a ciel sereno, sia per il modo che per il momento dopo che lo stesso presidente appena 48 ore fa, nella conferenza stampa fatta seguito alla sconfitta interna con il Ravenna, aveva dichiarato :«Lotteremo fino alla fine».
E proprio di questo, neanche mezz’ora prima della notizia (da noi divulgata in diretta, alle 17), Alfio Caposciutti stava parlando a casa di Stefano Borgonovo. L’indimenticabile bomber rossoblu raccontava a Caposciutti degli aneddoti sul suo periodo trascorso a San Benedetto.
Alla fine, in un una intervista al network nazionale “La 7″ che andrà in onda venerdì 27 marzo alle ore 23,30, dopo aver dichiarato che San Benedetto gli è rimasta nel cuore, l’ex giocatore anche di Fiorentina e Milan, affetto da Sla, lanciava un appello rivolgendosi a tutta la città ed in special modo ai suoi amati tifosi dichiarando di capire la loro sofferenza per la situazione in cui si trova la squadra ma pregandoli di lasciar perdere qualsiasi diatriba, almeno fino alla fine del campionato, e fare fronte unico stringendosi intorno alla squadra per cercare insieme di risollevare le sorti di quei colori che non ha mai smesso di amare.
Appena terminata la dichiarazione, Caposciutti gli ha comunicato la notizia che aveva appena appreso dal nostro giornale. Dal computer, unico mezzo con il quale riesce ormai a comunicare con il mondo esterno, Borgonovo dice di rimanere «Senza parole».
E’ l’unico commento che l’indimenticato giocatore della Samb è riuscito a scrivere tanta è stata l’emozione nel sentire quest’ultimo incredibile evolversi della situazione in seno alla società. Poi a forza e tra le lacrime aggiunge sulla tastiera: «Non era certo questo il momento. Ma possibile che questa città non riesce a trovare pace?»
Da Caposciutti le sole parole sono state: «Mi viene da piangere per la Samb. E’ la sola cosa che riesco a pensare a caldo. Proprio pochi minuti fa con Borgonovo stavamo parlando della squadra e della città e lui mi confidava quanto sia ancora grande il suo amore per quei luoghi, quella gente e quei colori. Sono incredulo ed immensamente amareggiato»