SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Enrico Piccioni si dimette. La notizia, tutt’altro che improvvisa, arriva dopo la sconfitta di Crema (la sesta consecutiva). Decisione comunicata dal tecnico a presidente e direttore sportivo al termine dell’incontro, ma, prevedibilmente, concordata già in precedenza.

«Partita incommentabile», esordisce Piccioni: «Si è vista in campo la miglior Samb dell’anno, che ha lottato e tenuto bene il campo per novanta minuti. Ma adesso non sono più l’allenatore della Samb, con grosso rammarico e dispiacere perché ho visto i ragazzi dare tutto: hanno dimostrato grande attaccamento, ben giocando su un campo tanto pesante. Incommentabile il risultato, dovevamo uscire con tre punti, il pareggio sarebbe stato stretto».

«Loro hanno preso due pali nel primo tempo, ma con un tiraccio da quaranta metri, mentre noi lo abbiamo colto su azione. Nel primo tempo abbiamo giostrato 7-8 ripartenze pericolose. Siamo rammaricati» continua l’ex tecnico rossoblu. Riguardo le sue dimissioni, Piccioni afferma di rassegnarle perché «l’ambiente è diventato troppo ostile nei miei confronti, e voglio dare una mano a questi ragazzi che si sono sempre ben comportati verso di me. Questa è la legge del calcio, pagano gli allenatori anche se sono convinto di aver rimesso a posto la squadra e di averla resa nuovamente competitiva». L’addio è per Piccioni anche l’occasione di togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Ho lottato da solo contro tutti, mi sono preso parole non amichevoli, e su di me sono state dette tante cattiverie. Ma io ho sempre creduto in questa squadra che ora è viva, e lo sarà ancor di più quando i nuovi prenderanno condizione. Il Pergocrema è stato fischiato dai propri tifosi, noi adesso abbiamo un altro peso specifico, perchè abbiamo i giocatori di esperienza necessari (ndd. perché questa estate, invece, anche su nostra richiesta, si diceva che i vari Cristiano e Myrtaj non erano necessari?)». Ma con chi ce l’ha Piccioni? Non con la società né con i calciatori: «Non con la società, che sta facendo grandi sacrifici, né con i calciatori, che sono tutti con me nonostante le voci messe in giro (ndd. anche Ferrini lasciato a casa?). Auguro a chi verrà al mio posto di salvare la Samb».

Secondo Piccioni, l’origine dei suoi mali deriverebbe da una dichiarazione da lui rilasciata dopo Samb-Lumezzane: «La tifoseria non ci ha dato una mano. Se ho dei rammarichi? A bocce ferme ne riparleremo». Infine Piccioni ammette di aver commesso degli errori, pur senza entrare nello specifico: «Certo che se ne fanno, e quando le cose vanno male, è ovvio che ci sono stati. Ma non ho mai avuto la squadra che volevo a disposizione a causa dei troppi infortuni. Cosa farò ora? Per il momento seguo il corso da allenatore a Coverciano, martedì con Mourinho e il 9 con Ancelotti, e a giugno prenderò il patentino. La vita va avanti». Non è escluso che, passata la buriana, Piccioni possa trovare qualche incarico in seno a questa Samb. Il vice Stefano Furlan, voluto da Evangelisti e arrivato alla Samb a Natale, potrebbe essere il suo sostituto. Escluso il ritorno di Ugolotti dallo stesso Evangelisti. Qualcuno salvi la Samb.