da Sambenedettoggi.it in edicola

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Pace fatta». Sandro Assenti, titolare dello chalet “Da Andrea”, riprende il titolo che abbiamo adoperato una settimana fa per descrivere l’adattamento alle posizioni dell’amministrazione comunale: «Sabato mi sono incontrato con il sindaco e ho garantito la rimozione dei quattro piccoli abusi che avevo mantenuto durante l’estate. Lo avevo promesso».

Nel lungo braccio di ferro iniziato lo scorso 3 aprile, con l’invio delle ruspe per rimuovere le irregolarità dello chalet “Da Andrea”, l’amministrazione comunale sembra uscire vincente: alla fine, ha ottenuto il risultato auspicato senza mostrare troppo i muscoli (anche grazie ad un provvidenziale dietrofront del sindaco proprio nello scorso aprile).

Ma la situazione non è circoscritta al solo stabilimento di Assenti: altre comunicazioni sarebbero state inviate ad alcuni chalet (lo scorso 5 settembre sono state inoltrate alla Medusa, al Monello e all’Insomnia). «Gaspari è deciso a non fare sconti a nessuno: se i titolari rimuoveranno le irregolarità nei tempi richiesti, bene, altrimenti invieranno anche lì le ruspe».

Ma Assenti, che sembra aver svolto la funzione del capro espiatorio, è riuscito ad ottenere qualcosa: «A partire dalla prossima estate potremo installare delle strutture leggere, rimovibili, e da togliere per la fine della stagione. D’altronde dobbiamo decidere che ruolo dare al turismo: oggi i visitatori vogliono gli antipasti, i primi, i secondi, i drink. Vogliono ballare. O ci adattiamo a queste esigenze oppure decidiamo di perderli. E fare di San Benedetto un dormitorio».

Assenti ne approfitta anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Dovremmo smettere di chiamare abusi edilizi le cose di cui stiamo parlando. Per la maggior parte si tratta di piccole irregolarità quali coperture, tende, oppure destinare una cabina a magazzino. La parola abuso è stata adoperata come se fosse uno scoop amministrativo».

«I politici devono aiutarci – continua – non è possibile pensare che possano dire solo no. Chi riceve incarichi pubblici deve proporre, altrimenti non è utile. Se Canducci ed altri si sforzano di ripristinare la situazione di base, è anche doveroso pensare che se il 60% degli chalet ha commesso infrazioni, questo è avvenuto perché la politica è rimasta immobile. Per anni».