SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se ne vanno senza sbattere la porta. E con la speranza di continuare a lavorare insieme.
Claudio Molinari
e Giuseppe Pavone, dopo aver messo la firma su una stagione da incorniciare, lasciano la Samb. Il direttore generale trentino ci tiene a puntualizzare: «Non c’è nessuna fine. C’è semplicemente un contratto in scadenza e di comune accordo si è entrati nell’ordine delle idee di non rinnovarlo. Ringrazio anzi i Tormenti di avermi dato la possibilità di lavorare ancora in rossoblu dopo l’esperienza con i Gaucci. Se questo è un addio o un arrivederci? Nel calcio non si sa mai: ho un tale legame con una parte della tifoseria che se la Samb in futuro dovesse cercarmi non so se riuscirei a dirle di no».
Addio soft anche per il diesse di Barletta: «E’ stata una bella esperienza, ho conosciuto ottime persone e non parlo solo dei Tormenti, ma anche della famiglia Capriotti dell’Hotel Sporting e dei Mancini dell’Hotel Progesso che mi hanno ospitato, ci tengo a sottolinearlo, gratis. Un grazie infine a tutti i tifosi che, nonostante qualche piccola polemica a inizio stagione, non hanno mai fatto mancare il loro apporto alla squadra. Se sono rammaricato? No, avevo già detto in tempi non sospetti che sarei rimasto fedele a Molinari».
Quanto al futuro diesse della Samb, Pavone nega che la sua sarà un’eredità pesante. «Tutto è migliorabile. Spero anzi che la proprietà riuscirà a realizzare il sogno della promozione in serie B».
Si accoda agli auguri Molinari: «La tifoseria e soprattutto i ragazzi della Curva Nord vanno ringraziati per come hanno capito il progetto della famiglia Tormenti. Quest’anno sono stati pazienti, dimostrando grande maturità. Meriterebbero di festeggiare quella B che nelle mie due esperienze qui a San Benedetto non sono riuscito a regalare loro. Il mio bilancio ad ogni modo resta assolutamente positivo: due promozioni e una finale play off con i Gaucci e una splendida salvezza coi Tormenti. Quest’anno io e Pavone abbiamo dimostrato che con pochi soldi si possono fare grandi cose».
E a proposito del dirigente pugliese, Molinari dice: «E’ una persona capace di gestire i giovani e soprattutto con uno spiccato spirito aziendalista. Credo sia quasi impossibile reperire un sostituto all’altezza. E’ proprio per le sue indubbie qualità che spero di continuare il nostro rapporto di collaborazione, magari altrove. Ho già detto no a quelle società, come il Cagliari, nelle quali sarei dovuto andare solo».