CONSIGLI 9: decisivo in almeno cinque o sei occasioni prima del rigore (dubbio) decretato dall’arbitro. Nella circostanza si supera: doppia respinta sulla conclusione di Grieco. Esce dal campo coccolato da tutto il Riviera delle Palme. Siamo pronti a scommettere che imiterà le orme di Zenga e Tacconi, tanto per citare i nomi di due grandi portieri che hanno vestito la maglia rossoblu prima di calcare palcoscenici di primo piano.
TINAZZI 5,5: sbaglia molto in avvio. Nonostante dalle sue parti agisca un Moretti di nuovo in campo a distanza di oltre due mesi, spesso va in affanno. Cresce anche lui nella ripresa, ma non basta per la sufficienza. Ammonito ingiustamente nell’episodio del rigore.
GRILLO 5,5: l’Avellino spinge tantissimo sull’out dell’ex Roma. Porcari, forse il cliente più difficile dell’undici irpino, spesso ha buon gioco. Di solito molto propositivo, stavolta non si fa vedere raramente nella metà campo avversaria.
IOVINE 6: opera da mediano puro, davanti la difesa, risultando prezioso in più di una circostanza. Gli va dato atto di essere uno di quelli che fa vedere più grinta nel momento meno felice per la Samb.
ZAMMUTO 6: a volte pasticcia un po’, altre viene aiutato da un pizzico di fortuna. Bravo nel complesso a limitare i danni: davanti a sé aveva un certo Evacuo, che sarà pure il vice-Biancolino, ma resta un signore attaccante. Pare inesistente il fallo sullo stesso numero 9 biancoverde che fa fischiare all’arbitro il rigore poi parato da Consigli.
LANDAIDA 6,5: il migliore del reparto arretrato. Fa valere la sua esperienza, a parte qualche piccola indecisione, contro l’attacco più prolifico del girone B.
CARLINI 7,5: partita double face. Nel primo tempo si fa vedere raramente, mentre nella ripresa diventa l’uomo ovunque della Samb. Prima fallisce un paio di buone palle gol, poi sigla il sesto gol stagionale. Rete cercata e meritata.
LOVISO 6,5: magari poco appariscente, ma butta via pochi palloni. Prova a ragionare, anche quando l’Avellino, nel primo tempo, detta legge.
MORANTE 5: servito quasi niente rispetto al solito, è vero, ma sbaglia quel poco che ha a disposizione. Prestazione da dimenticare.
DELLA ROCCA 5: torna a indossare una maglia da titolare tre mesi e mezzo dopo (Samb-Perugia dello scorso gennaio): non riesce a incidere. Spesso viene “messo in mezzo” da Ametrano e Porcari e talvolta risulta persino falloso. Ha l’attenuante, come detto, che non giocava da tempo.
OLIVIERI 5: anche lui ritrova un posto dal 1’ dopo diverse giornate. Fatica a entrare in partita e comunque non riesce a far vedere qualche giocata delle sue. Evanescente.
GIORGINO (dal 7’ st) 6,5: una quarantina di minuti di grande intensità. Bravo a entrare subito in clima partita.
SIMONETTA (dall’11’ st) 8: prima si rende protagonista di un paio di assist coi fiocchi che i compagni non sfruttano, poi segna il primo gol in rossoblu. E che gol: si beve due difensori e sceglie di fare la cosa più difficile: beffare il portiere dell’Avellino con un pallonetto. Spezzone di partita da incorniciare.
ESPOSITO (37’ st) n.g: entra a partita ormai “in discesa”.
UGOLOTTI 6,5: riposta nel cassetto la Samb “sperimentale” di Martina, ripropone la formazione più logica. Nonostante le assenze di Visone, Varriale e Desideri, la sua squadra riesce a tener testa all’attacco atomico dell’Avellino. Stavolta ci mette lo zampino pure la dea bendata (leggi i quattro legni colpiti degli ospiti).
Ma senza motivazioni è impossibile giocare con il sangue agli occhi: sotto questo profilo dobbiamo ringraziare l’arbitro Ferrandini di Sondrio, che concedendo un rigore (da rividere) agli irpini ha pungolato nell’orgoglio i rossoblu. Samb uguale “ammazzagrandi”? Può darsi. Resta un ultimo sfizio da togliersi: il derby di Ancona.