SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante il consiglio comunale del 26 febbraio, prosecuzione della seduta cominciata lo scorso 21 febbraio, doveva essere discussa la mozione dei consiglieri Nazzareno Menzietti (Margherita), Daniele Primavera (Rifondazione Comunista), Fabio Urbinati (Ds); si trattava di una proposta di discussione sull’istituzione a livello nazionale dei Di.Co (diritti dei conviventi) e sulla parallela possibilità a livello comunale di istituire un registro delle coppie di fatto.
All’inizio della seduta sui banchi della maggioranza mancavano i consiglieri Lina Lazzari (Ds, reduce da un’operazione), Andrea Marinucci (Verdi, per motivi di lavoro), Fernando Palestini (Margherita). Il consigliere della Rosa nel Pugno Leo Sestri, presente all’inizio della seduta, esce dall’aula dopo alcuni minuti adducendo impegni di lavoro. Apparentemente, l’unico dei quattro consiglieri dichiaratamente contrari è Palestini.
Fatto sta che al momento di discutere la mozione proposta dalla maggioranza, in consiglio comunale era venuto a mancare il numero legale per la validità della seduta. I consiglieri di An e Udc – contrari all’istituzione dei Dico, a differenza del consigliere Dc-Nuovo Psi Paolo Forlì, favorevole – sono rimasti in aula per permettere la discussione dei punti all’ordine del giorno, fra cui la mozione di Giorgio De Vecchis sulla salvaguardia idro-geologica del Paese Alto, approvata all’unanimità.
Al momento di discutere la mozione sui Dico, il consigliere Giuseppe Nico dell’Udc chiede al presidente del consiglio Giulietta Capriotti di verificare la presenza del numero legale. Dopodichè la seduta è stata tolta e anche gli esponenti della maggioranza si sono dichiarati assenti.
Il capogruppo di Forza Italia e An, Bruno Gabrielli e Pasqualino Piunti, hanno lasciato l’aula dichiarando: «Non siamo qui per fornire stampelle a questa amministrazione e far raggiungere il numero legale». Giuseppe Nico ha dichiarato: «Avete il dovere politico di non credere alla casualità dell’assenza dei consiglieri».
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Purtroppo il triste teatrino che è andato in scena durante il consiglio, è condivisibile. Oramai è chiaro che la classe politica italian non è capace di cambiare molto. Non ha la grinta che invee sta caratterizzanto altri leader europei.
Quindi è comprensibile che i nostri consiglieri non se la siano sentita di andare contro contro corrente.
La maniera in cui hanno manifestato questa realtà, resta però deprecabile. Un vero esempio di pusillanimità. Hanno fatto, come si suol dire, alla maniera dello struzzo. Sarebbe stata per contro più onesta un'ammissione chiara di allinemento al trend della politica centrale.
Peccato.
Occorre molta umilta' soprattutto occorre accettare le idee altrui per cui cosi' come esistono i pro di-co ci sono pure i contro di-co.Vogliamo entrare nel merito?meglio lasciare stare!Di fatto i Consiglieri so-no an-da-ti con-tro co-rre-ente;sono andati contro le indicazioni nazionali.Ognuno ha ragionato con la propria testa,secondo la propria coscienza.Altro che struzzi!!non hanno condiviso il punto proposto e si sono fatti capire non presentandosi in consiglio anche se ognuno ha avuto un buon motivo per non esserci.Vedrete che non sara' un fatto isolato……