SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La polemica sui forni a legna, bloccati dall’ordinanza comunale firmata dal sindaco Gaspari, si allarga. Sul tema interviene infatti l’azienda Di Fiore di Cupra Marittima che dal 1959 produce forni a legna per uso domestico e professionale.
“Il provvedimento fa discutere in quanto sembra contraddittorio. Si parla tanto di energie rinnovabili e la legna e il pellet sono energie rinnovabili. La conferenza di Kyoto ha impegnato tutti i Paesi a contenere il consumo dei combustibili fossili per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera che provocano il pericoloso effetto serra sviluppando l’utilizzo delle fonti rinnovabili e legno e pellet sono fonti rinnovabili di energia che consentono una combustione pulita e tale da non alterare il delicato equilibrio biologico della natura”.
Si legge ancora nel comunicato: “La nostra azienda produce da oltre 50 anni forni a legna per pizzerie, panifici e forni per uso domestico, camini e barbecue e per dare un prodotto di qualità ai nostri clienti di tutto il mondo abbiamo ottenuto una certificazione Ce e abbiamo inoltre ottenuto una certificazione UL per gli Stati Uniti. L’ordinanza ci lascia di stucco. Facendo delle ricerche su internet si possono trovare delle regioni che incentivano l’uso della legna come fonte di energia rinnovabile. Abbiamo sentito in televisione in questi giorni di maltempo che molte zone sono rimaste senza energia e isolate, mi piace ricordare quella anziana signora che ringraziava la sua vicina per averle portato una focaccia e un filone di pane cotto nel forno a legna,e quella pizzeria che avendo a disposizione farina e il forno a legna ha cotto il pane per tutta la comunità. Comunque la legna è un patrimonio di cui l’umanità non potrà fare ameno nè oggi nè mai”.
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Purtroppo in comune e in regione preferiscono il “GAS” alla legna… il problema è che la politica si arroga il ruolo di bastonare la gente in ogni modo sempre e comunque senza il minimo senso della realtà. Sembra che si faccia di tutto per creare problemi ai “sudditi”. Stiamo attenti che anche quando respiriamo emettiamo anidride carbonica, a qualche politico prima o poi verrà in mente di inserire una leggina in un milleproroghe che ci obbligherà ad indossare mascherine per pagare l’aria che respiriamo.
boh! mi sembra stiano facendo in modo di convincerci che il gas è cosa buona e giusta!!
…il gas,con tutte le tasse e controtasse il comune o la regione o lo stato ci guadagnano “qualcosina”,con la legna non mi risulta che ci guadagnino qualcosa!! Questa è una mia supposizione,altrimenti dove prendere altri soldini?
La combustione del legno può essere considerata “CO2 neutra”, poichè l’anidride carbonica rilasciata in fase di combustione è pari a quella fissata dalla pianta, durante la crescita, mediante il processo di fotosintesi. In questo modo si chiude il ciclo del carbonio, senza emissioni aggiuntive di gas serra in atmosfera. Tutti i processi di combustione provocano il rilascio in atmosfera di sostanze inquinanti e potenzialmente dannose per la salute e l’ambiente. Da questo punto di vista, gli impianti a biomassa non fanno eccezione. I principali inquinanti rilasciati in atmosfera in seguito alla combustione del legno sono:ossidi di Zolfo (SOx), ossidi di… Leggi il resto »
Penso che lo sforzo debba andare nella direzione di non produrre inquinamento. La legna che brucia male ed in camini aperti produce inquinamento: dieci volte di più di co2 e black carbon. E’ necessario che i forni, i focolari, le stufe e le canne fumarie siano efficienti e a norma. Da subito.
si però come ho detto, bisognerebbe vedere bene la quantità maggiore di inquinamento da quale fonte viene…non credo che un centinaio o anche fossero 200 camini spenti risolvano la situazione inquinamento…..è solo un paliativo per dire stiamo facendo qualcosa….guardate le marmitte catalitiche…sono comparse negli anni 90…..e ci troviamo punto a capo….qualcosa non và nell’intero sistema…il bello è che sappiamo anche cosa….ma nulla si può fare contro gli interessi commerciali