Il Piano ferie estive 2025 (11/7-25/8) ufficialmente approvato dal direttore generale Antonello Maraldo il Piano ferie estive 2025 dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno. L’obiettivo primario dichiarato è quello di garantire la continuità assistenziale a favore dell’utenza, senza trascurare il diritto al riposo del personale sanitario

Questa riguarderà esclusivamente l’ospedale “Mazzoni” di Ascoli

  • Accorpamento dei reparti di Chirurgia generale e Ortopedia: saranno disponibili 24 posti letto totali (12 per ciascuna disciplina);

  • Trasferimento di 4 posti letto di Otorinolaringoiatria nel reparto di Urologia;

  • Conferma di 18 posti letto per l’Urologia, in considerazione delle urgenze oncologiche (classe A);

  • Complessivamente, i posti letto dell’area chirurgica aumentano di 2 unità rispetto al 2024.

La riorganizzazione non riguarda l’ospedale di San Benedetto del Tronto, dove, per far fronte al maggiore afflusso estivo al Pronto Soccorso, dal 1° GIUGNO al 15 SETTEMBRE è stata riaperta la terza sala.

“Si tratta di una scelta basata sull’analisi dei dati – ha spiegato il dg Maraldo – che ha permesso di privilegiare l’accorpamento tra Chirurgia e Ortopedia piuttosto che tra Chirurgia e Urologia, vista la maggiore urgenza dei casi urologici”.

L’azienda ha riscontrato difficoltà nel reclutare personale: solo 3 infermieri hanno risposto positivamente su 130 contattati per contratti a tempo determinato. Per questo, è stato attivato un piano di acquisizione di personale interinale.

Infine, la direzione generale si è impegnata ad avviare nel breve periodo:

  • il percorso per la mobilità interna del personale;

  • la definizione del regolamento sul lavoro agile e part-time;

  • la conclusione entro GIUGNO del percorso di verticalizzazione;

  • l’avvio delle procedure per coprire gli incarichi di funzione attualmente vacanti.

Un’estate quindi all’insegna del riassetto organizzativo, con l’impegno di non compromettere la qualità e la tempestività delle cure, soprattutto nei casi più gravi.

LA RISPOSTA DELL’USB

Il Piano ferie estivo 2025 dell’AST di Ascoli Piceno è al centro di un durissimo attacco da parte dell’USB, l’Unione Sindacale di Base, che attraverso la sua RSU ha definito “inadeguate e dannose” le misure finora adottate dall’Azienda Sanitaria. In particolare, il sindacato contesta l’accorpamento dei reparti di Chirurgia e Ortopedia presso l’Ospedale Mazzoni e il massiccio ricorso a personale interinale tramite cooperative.

Il tutto, secondo USB, avviene senza affrontare il problema principale: la carenza strutturale di personale, aggravata dalla pressione crescente su chi è in servizio. “Ancora una volta – si legge nella nota sindacale – si procede con tagli e riorganizzazioni senza risolvere il nodo centrale: la mancanza di personale e l’insostenibile pressione sui lavoratori.”

Durante l’incontro di trattativa del 3 GIUGNO 2025 con la Direzione AST, convocato su richiesta della USB, è emersa la previsione di un esborso superiore a 348 mila euro di fondi pubblici per coprire i turni estivi attraverso cooperative. Una scelta giudicata “inaccettabile” dal sindacato, che chiede con forza che quelle risorse vengano invece destinate ad assunzioni dirette e strutturate, capaci di garantire qualità e stabilità ai servizi sanitari e ai posti di lavoro.

OSCO: personale sottratto da altri reparti

La USB denuncia anche l’incoerenza della Direzione rispetto al Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), che prevedeva l’assunzione specifica di personale per il reparto OSCO (Ospedale di Comunità), oggi aperto ma ancora privo di personale dedicato. “L’OSCO è stato attivato sottraendo infermieri e OSS da altri reparti già in sofferenza. Un errore che va corretto subito.”

Graduatorie ignorate, solo 3 assunzioni per 3 mesi

Particolarmente grave, secondo il sindacato, è la gestione del reclutamento degli Operatori Socio Sanitari (OSS): “A oggi, nessuna assunzione a tempo determinato è stata attivata per la qualifica OSS, nonostante esista una graduatoria di concorso attiva con oltre 300 idonei. La Direzione ha invece fatto ricorso alle cooperative, ignorando i canali pubblici.”

Dei pochi infermieri contattati, solo tre hanno accettato un contratto da appena tre mesi: “Segnale evidente – sottolinea USB – che servono contratti più lunghi, di almeno sei mesi, per essere realmente attrattivi.”

Le richieste della USB

In conclusione, la USB ha ribadito le sue richieste principali:

  • No all’accorpamento dei reparti di Chirurgia e Ortopedia al Mazzoni;

  • No al ricorso alle cooperative per coprire ferie e carenze di organico;

  • Assunzioni urgenti da graduatorie esistenti per OSS e infermieri, con contratti di almeno sei mesi;

  • Inoltro immediato di comunicazioni ufficiali (PEC) agli idonei in graduatoria;

  • Maggiore coerenza con il PIAO e rispetto delle risorse pubbliche.

La battaglia sindacale è destinata a proseguire anche nei prossimi giorni, con nuove mobilitazioni già in preparazione. “La qualità della sanità pubblica – conclude la nota – passa dalla stabilizzazione del lavoro e dal rispetto del personale. Basta scorciatoie.”