ACQUAVIVA – Anche quest’anno la Rocca di Acquaviva si è animata , la sera del 4 agosto, per “Sponsalia”, la rievocazione storica del banchetto di Nozze  tra Forastéria, figlia di Rinaldo degli Acquaviva detto il ‘Grosso’ e Rainaldo dei Brunforte, figlio di Bonconte nipote di Fidesmino di Brunforte, Signore di Sarnano e Vicario di Federico II, nell’anno 1234.

Per la famiglia degli Acquaviva fu un ottimo e lungimirante matrimonio, poiché dava modo a Federico II, molto legato ai Brunforte, di rafforzare la sua presenza nel Piceno.

Il tradizionale banchetto, organizzato dall’Associazione Palio del Duca, è stata allietata dalle seducenti danze delle “Danseuse”, accompagnate dalle note suonate dagli  “Errabundi”, che attraverso i loro strumenti medievali hanno fatto da colonna sonora all’intero banchetto. Tra i tavoli Le rime improvvisate di “Pierpaolo Pederzini”, e la presenza nel contempo  mistica ed inquietante  di “Geo Fauno“, e nelle pause le esilaranti gag del giullare “Otto Panzer”  e le incredibili acrobazie dei “Diavoli Rossi”, i  duelli all’arma bianca dei “Belligeranti”, ed in fine il  “Giullar Jocoso” e “La Dama della Luna” hanno sfidato il fuoco, per l’intrattenimento dei Commensali. In fine Il Classico “Incendio della Fortezza” con giochi pirotecnici sulla cinta muraria.

Il tutto sotto la sapiente regia dell’eclettico Fabio Di Cocco, attore di teatro, ma anche studioso dei  Linguaggi della Musica dello Spettacolo, che ha condotto la serata come da tradizione.

Ospite d’Onore Giancarlo Orrù, che quest’anno ha dipinto il drappo. Un artista vero ed arguto. nel corso della serata tra una portata e l’altra il pittore si è espresso malinconicamente sul modo dell’arte, che è una cosa sola con la sua vita, ed è imprescindibile . Io banalmente cercavo di fargli notare come i grandi artisti vengano ricordati nella storia,  ed attraverso le loro opere diventino immortali. «È questa l’ingiustizia! – fa notare Orrù – Noi ci ricordiamo di Michelangelo o di chi ha disegnato quella torre, ma dimentichiamo chi, con fatica, ha messo mattone su mattone per costruirla»