SAN BENEDETTO – E’ andata in scena ieri, venerdì 2 agosto, presso la zona Darsena del porto, la prima delle due serate previste dal nuovo progetto ideato e voluto da AMAT, che ha portato il teatro fuori dagli spazi convenzionali.

Un progetto arrivato al terzo posto su 240 partecipanti al bando regionale che contribuisce, per i temi trattati e per gli spazi coinvolti, a valorizzare la conoscenza e la sensibilità nei confronti di un elemento fortemente identitario per le Marche, con 185km di costa, e dalla valenza universale, insieme a tutti gli aspetti naturalistici, culturali e sociali ad esso legati.

Il mare ispira, accompagna e “conduce in porto” lo svolgimento dell’evento teatrale che, come un viaggio marittimo, prevede una partenza, una navigazione e un attracco.

Il mare ha rappresentato, nella prima delle due serate previste per la rappresentazione, una culla, un luogo aperto e accogliente, per lo spettacolo e i suoi spettatori, luogo non privo di imprevisti, ma ideale per l’espressione del talento e della creatività dei due artisti protagonisti che hanno saputo, in una dimensione suggestiva e originale, coinvolgere, emozionare e avvicinare al mondo dello spettacolo dal vivo tutto il pubblico presente.

In una cornice magica è stato il rumore del mare a fare da sottofondo ad un allestimento semplice e sostanziale, ma dai significati profondi. I due interpreti Gennaro Apicella e Valentina Illuminati hanno interpretato vari ruoli usando come scenografia una vera e propria nave, simbolo di un viaggio d’andata con incerto ritorno. La musica ha accompagnato il viaggio, scandendo il passare del tempo e portando a galla emozioni nascoste.

L’alternanza di narrazione e dialoghi ha saputo dare voce e vita al Moby Dick di Melville in cui il femminile e il maschile vengono intesi come parte integrante di uno stesso essere umano.

Ai vari personaggi il compito di rappresentare le tante sfaccettature di un’unica società, spesso di uno stesso individuo. Il capitano Achab, interpretato da Valentina Illuminati, mutilato a seguito di uno scontro con la balena Moby Dick, sacrifica la sua vita e quella del suo equipaggio nel tentativo di farsi vendetta. La storia, raccontata da Ishmael, unico sopravvissuto del Pequod, e interpretato da Gennaro Apicella, racconta il lungo viaggio oceanico alla ricerca della balena bianca, sinonimo di qualsiasi viaggio alla ricerca di qualcosa o qualcuno, metafora di qualsiasi viaggio chiamato vita.

La ricerca ostinata che diventa ossessione. Una balena bianca che fa da specchio all’oscurità che abbiamo dentro; la monomania di individuo che diventa la mania di tutti. E’ questo il messaggio di Melville. Un esasperato confronto tra Essere Umano e Dio.