di Annalisa Signorile 

SAN BENEDETTO – L’incontro, organizzato dall’amministrazione comunale, ha visto la presenza del sindaco Antonio Spazzafumo, del consigliere di opposizione Umberto Pasquali, dell’architetto urbanistico Giorgio Giantomassi e dell’ingegnere regionale delle Marche Vincenzo Marzialetti.

L’introduzione della conferenza è stata curata dal consigliere Umberto Pasquali, che, dopo aver presentato i vari relatori, ha illustrato il progetto, affermando: “Il fiume Albula mortifica il centro della città, ma ora verrà rinaturalizzato grazie a un intervento promosso dal sindaco, che tiene molto alla riuscita di questo nuovo piano”. Successivamente, il sindaco ha spiegato come è nata questa iniziativa che vede protagonista il fiume, un percorso che viene da lontano. Ha ricordato: “Ero alla Palazzina Azzurra per una valutazione della struttura, affacciandomi sulla terrazza, ho visto questa bruttura sottostante. Ho subito pensato che fosse necessario un intervento tempestivo per migliorare quello scenario”. Quindi è stato ideato, in collaborazione con la regione, un concorso di idee per restituire vigore e bellezza alla parte dell’Albula che va dal ponte di via Piemonte fino al ponte del lungomare. Il progetto prevede il rinnovo non solo della parte inferiore, ma anche di quella superiore, con l’intenzione di considerare anche il riutilizzo dell’ambiente. 

C’è stato anche l’intervento dell’architetto Giorgio Giantomassi, il quale ha illustrato mediante documenti grafici come verrà riprogettata l’area e quali materiali saranno utilizzati nella riqualificazione. L’architetto sostiene: “È fondamentale ripristinare e offrire un nuovo scenario ai cittadini. È altresì necessario garantire la sicurezza dell’aria, attualmente decisamente pericolosa e con scarsa igiene”. Si dovrà favorire maggiormente la fruizione da parte dei pedoni che desiderano passeggiare, mediante una nuova pavimentazione e l’installazione di scalinate studiate anche per l’accesso delle biciclette. L’intervento sarà esteso lungo tutto l’alveo al fine di assicurare la massima protezione ai cittadini che desiderano frequentare la zona. L’Albula è stato costruito nel 1970 e intorno ad esso sono stati eretti dei muri che lo circondano, ma attualmente versano in uno stato di degrado e necessitano anch’essi di una ristrutturazione radicale. 

L’ingegnere Vincenzo Marzialetti, che collabora con il comune di San Benedetto dal 2011 e si è occupato anche della costiera, ha ringraziato il sindaco per aver accolto il concorso di idee proposto e sostiene che: “Non servono solo opere fisiche, ma soprattutto miglioramenti nel flusso delle acque; è necessaria una nuova sensibilità idraulica per proteggere i cittadini e la città durante le piene”. Quindi, oltre al miglioramento del letto del torrente e dell’area circostante, saranno installati sistemi di allarme e cancelli con chiusura automatica e manuale presso i tre accessi. Questi interverranno automaticamente in caso di stato di allerta, impedendo l’accesso al di sotto del livello consentito. Purtroppo, in passato sono stati commessi errori riguardo alla rinaturalizzazione dell’Albula, ma questa volta il sindaco ha avuto un inizio positivo. Sarà anche istituita un’oasi alla foce del fiume e si punta a realizzare un progetto di alta qualità, armonizzando tutte le sfaccettature menzionate. Ovviamente il progetto comporta dei costi, che ammontano a circa due milioni e quattrocentomila euro, ma ha come obiettivo finale l’approvazione e la gratitudine dei cittadini e turisti.