SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mercoledì 19 giugno, alla Palazzina Azzurra di San Benedetto, i sei finalisti del Premio Strega 2024 hanno presentato al numerosissimo pubblico presente i romanzi che si contendono la vittoria finale del prestigioso riconoscimento letterario, che sarà assegnato il 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma: Paolo Di Paolo con “Romanzo senza umani” (Feltrinelli), Donatella Di Pietrantonio con “L’età fragile” (Einaudi), Tommaso Giartosio con “Autobiogrammatica”(Minimumfax), Raffaella Romagnolo con “Aggiustare l’universo” (Mondadori), Chiara Valerio con “Chi dice e chi tace” (Sellerio), Dario Voltolini con “Invernale” (La nave di Teseo). Ha presentato e coordinato l’incontro, introdotto da Mimmo Minuto, presidente dell’associazione organizzatrice “I luoghi della scrittura”, il giornalista e scrittore Andrea Vianello. Sono intervenuti, con parole lusinghiere di ringraziamento, il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, l’assessore alla cultura, Lia Sebastiani, il vice sindaco, Antonio Capriotti.

Riflessioni, suggestioni, scambi di idee e qualche anticipazione sui libri in gara hanno caratterizzato una serata interessante e coinvolgente all’insegna della letteratura d’autore. “Abbiamo avuto diversi momenti di condivisione soprattutto durante i viaggi in minivan in cui facevamo dei giochi di società e leggevamo le stroncature ai nostri libri –ha ricordato divertito Paolo Di Paolo – Tutto questo ha fatto da collante tra noi, che siamo tutte persone che scrivono, che hanno la passione per la scrittura e che vivono le altalene della creatività”. “Abbiamo elaborato una lingua comune, abbiamo trovato un nostro lessico, ognuno ha portato la propria quota di linguaggio da cui è venuta fuori una sorta di esperanto – ha aggiunto Donatella Di Pietrantonio. “Parlare di competizione in caso di libri non è esatto, questo è più un gioco in forma di competizione e chi sta giocando non siamo noi, ma sono i giurati. È molto divertente – ha, inoltre, osservato Raffaella Romagnolo e Chiara Valerio ha poi precisato: “Forse ci sono avversari, e questi ci fanno crescere, ma non certo nemici – e ha simpaticamente ribadito: “Stiamo vivendo una specie di fantasmagoria da rock star, che mi sta riportando all’età adolescenziale e vi ringrazio per questo”.

La lettura di alcune pagine dei loro romanzi ha dato l’opportunità agli scrittori finalisti di parlare non solo dei loro libri, ma anche di condividere con il pubblico sia le emozioni legate al processo stesso della scrittura, sia le idee, i ricordi e le sensazioni da cui le loro opere hanno avuto origine e sviluppo.“La memoria e il tempo sono materiali narrativi inesauribili. Nello specifico la prospettiva della memoria che ho elaborato rispetto al mio personaggio riguarda cosa gli altri, nel bene e nel male, ricordano di noi. L’esempio dell’infanzia è significativo: dei primi quattro anni, per esempio, noi non ricordiamo niente di prima mano, ma solo quello che ci viene restituito dagli altri – ha spiegato Paolo Di Paolo. “Sono cresciuta tra gli animali, ma non li avevo mai raccontati come in questo romanzo, non avevo mai raccontato così la loro vicinanza con gli uomini. E soprattutto per me in questo caso è stata molto importante la documentazione tecnica– ha dichiarato Donatella Di Pietrantonio.

Il nostro rapporto con le persone passa anche attraverso il nostro rapporto con le lettere dell’alfabeto, con la lingua, ed è in questo modo che ho cercato di raccontare la mia vita – ha affermato Tommaso Giartosio. “Ho scelto la scuola per raccontare un momento particolare del nostro paese, quello della ricostruzione del dopoguerra, perché sia docenti che allievi portano a scuola il proprio vissuto oggi come ieri, proprio come fanno i personaggi del mio romanzo. Attraverso la loro ricostruzione viene ricostruita anche la guerra da parte di chi la guerra, però, non la fa – ha precisato Antonella Romagnolo. “Mi piacciono i gialli e sono una grande lettrice di gialli, quindi, non mi dispiace che il mio libro, un romanzo ambientato negli anni ’50, sia stato definito anche un po’ un giallo – ha risposto Chiara Valerio alla sollecitazione di Vianello. “Il mio libro racconta una cosa molto importante per me: quella della malattia e della morte di mio padre e del rapporto che avevamo – ha, infine, sintetizzato Dario Bortolini.

Una serata questa, cui hanno partecipato anche gli studenti del liceo scientificoRosetti” e del liceo classico “Leopardi” di San Benedetto, accompagnati rispettivamente dalle insegnanti Adelia Mecozzi e Gabriella Castelletti. Gli studenti presenti hanno fatto parte della giuria che ha attribuito il Premio Strega Giovani 2024 al romanzo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio e che ha contribuito alla selezione delle opere finaliste. Tra questi c’era anche Ludovico Colletta, vincitore del concorso “Leggiamoci fiction for future”, promosso dalla Fondazione Bellonci, organizzatrice del Premio Strega.