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Merchandising – ‘Commerciare’ in italiano. Vendita di magliette, gadget, biglietti e altro nel nostro caso, sfruttando (senza virgolette) il marchio di una squadra di calcio, quello della Sambenedettese Calcio. Oltretutto in un suo grande momento di euforia, visto il ritorno allo stadio di quasi sei mila persone ogni gara casalinga e la media di 500 tifosi in trasferta. Commercio che è riconosciuto unanimemente come una risorsa economica importante nel calcio attuale. Figuriamoci per la nostra Samb con tantissimi sportivi e tifosi che acquistano per amore ma anche per dare una mano alle varie dirigenze.
Per il presidente Vittorio Massi, invece, il merchandising é una rimessa. Lo ha detto di fronte a persone che non hanno mosso ciglio di fronte ad affermazioni perlomeno discutibili. Chiedere spiegazioni non era normale, era ovvio. Per farla breve il costo di una maglietta allo store gestito dalla ditta Rocas Srls (a capo di Vittorio e Fausto Massi con capitale sociale versato di 200 euro, 100 cadauno) è intorno ai sessanta euro. E il sito di riferimento é quello della societá rossoblu.
Per esempio, durante la scellerata gestione 2020-2021, anche se l’euforia era inferiore, ci risulta che in ogni partita casalinga, per magliette e gadget, si incassavano un bel po’ di soldi. Nelle sole gare casalinghe, pare, l’equivalente dell’affitto mensile di un negozio ai margini del centro cittadino di San Benedetto del Tronto. E gli spettatori allo stadio erano molti di meno. E gli addetti alle riscossioni erano dipendenti della societá rossoblu, stavolta nel negozio di via Fiscaletti 8, come commessi/e, risultano presenti solo persone molto vicine alla famiglia.
Affermazione discutibile che non è la sola, quella della ‘rimessa’ non è unica.
Sempre Vittorio Massi ha parlato di costi di avviamento dell’attivitá: potrebbe valere per un negozio che ha concorrenza (un bar, un ristorante eccetera) non certamente per chi non ce l’ha. Facile da capire.
Visibilitá: il negozio è situato in un posto ove bisogna andarci apposta o quasi. Per esempio, lo store dell’Internazionale, con il quale chi lo gestisce ci guadagna bene ma la societá nerazzurra (proprietaria del marchio) di piú, si trova tra piazza Duomo e via Monte Napoleone, dove circolano migliaia di persone al giorno e conseguentemente è ingente anche il costo dell’affitto dei locali.
Regali: “Ho regalato tantissime magliette”, l’altra perla nella stessa trasmissione del presidente rossoblu. Ci piacerebbe conoscere l’elenco dei beneficiari ma ne facciamo tranquillamente a meno. Anche perché, se la memoria non ci tradisce, una Srls non puó (non potrebbe) regalare la propria merce perché ogni movimento deve (dovrebbe) essere regolato da fatture o scontrini di cassa. Se sbaglio correggetemi.
La Rocas Srls é un impresa sociale? Non si sa. Se lo fosse: “quello che conta davvero non è la forma giuridica ma lo svolgimento in via stabile e principale (i relativi ricavi devono essere superiori al 70% dei ricavi complessivi) di un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. In questo contesto le imprese devono adottare modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorire il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività” In altra parte si legge: “Una Srls ogni anno dovrà predisporre un bilancio e depositarlo in Camera di Commercio”. Sará possibile fra qualche mese per il 2023 e il prossimo anno per il 2024.
Ma ammettiamo che la scelta di non far vendere le magliette e i gadget a nome della Asd arl Sambenedettese Calcio sia possibile. Crediamo di sí.
Un giornale che si rispetti, altrimenti non è un giornale, fa il suo dovere o no, se chiede le documentazioni, trattandosi di giri di denaro legati ad una squadra di calcio tanto amata e non di bruscolini?
Insomma quanto ha incassato quest’anno la Samb dal merchandising, dagli sponsor, dagli incassi, da contributi della Lega Calcio, dalla scuola calcio e quanto ha speso? Insomma entrate e uscite sono segrete? Quanto ha ricevuto dal Comune per certe spese, perché non appare vero che l’Amministrazione non ha dato aiuti alla Samb Calcio? Fino a prova contraria.
Dulcis in fundo un’altra perla inquietante: Vittorio Massi ha diviso i giornalisti in chi lo ha trattato bene e chi male, senza fare nomi. In pratica, come su internet ha scritto un lettore, tra giornalisti silenti e quelli che chiedono trasparenza. Il lettore in questione si è complimentato con il giornalista conduttore di Vera Tv perché “è imparziale non come quei giornalisti che chiedono al presidente della Samb il bilancio di una stagione calcistica”. In parole povere quelli che chiedono trasparenza. Una vera sciocchezza, con la cigliegina sulla torta la risposta del giornalista: “Grazie”.
In conclusione Riviera Oggi è un giornale che richiede innanzitutto trasparenza per rispetto del proprio motto “Il cittadino non è piú solo”, al quale non deroghiamo mai. In politica, nello sport, ovunque. A proposito di Sambenedettese Calcio siamo condannati a tutelarla da soli sempre e comunque: un modo é quello di chiedere trasparenza a chi la possiede. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo cosí. Fatti alla mano.
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Caro direttore, mi sa che tu sei un bel po’ scomodo, dai fastidio. Dici cose che andrebbero taciute, nascoste ai cittadini e, in questo caso, ai tifosi e soprattutto ai pretoriani di Massi. Invece come gli altri devi anche tu trattare bene, applaudire il presidente, fare finta di niente, assecondarlo nelle sue fandonie. E magari devi inventarti pure qualche “notizia” falsa che lo possa comodamente compiacere per farlo andare tranquillo nelle sue operazioni campate per aria. Metti pure “Riviera Oggi” dalla parte della “informazione” farlocca che piace tanto a questo signore. Starai più sereno, lui ti concederà interviste pilotate e… Leggi il resto »
Non succederá mai.
Il giornalismo vero, in questa città, non esiste proprio.
In quanto al direttore, è chiaro che gli sta sulle palle Massi. Già prima che arrivasse non gli piaceva la storia del porto d’Ascoli, perché a suo dire non sarebbe stata più la Samb.
Come se non conoscesse la storia della Samb.
Qui a San Benedetto è sempre così.
Ha ragione, non esiste. E purtroppo,visto che lei lo pensa, ne veniamo coinvolti anche noi che abbiamo come fine quello di non lasciar soli i cittadini. di dare e chiedere trasparenza e anche di dare spiegazioni. Come sto facendo con lei. Per esempio é un bugia dire che “Massi mi sta sulle palle’?: ha pagato per due campionati il suo spazio pubblicitario (Saxa) su un mio giornale dove gli dedicavo una pagina intera dopo le partite del Porto d’Ascoli (che non mi piaceva la storia del Porto d’Ascoli é quindi, mi scusi, una cavolata. Ho anche scritto un libro per… Leggi il resto »
Nel dire che a San Benedetto il giornalismo non esiste prorio, Fiore ha ragione nella misura in cui legge e guarda altro. Contento lui…