
SAN BENEDETTO – Hai voglia a dire “cambiamo sindaco così San Benedetto del Tronto inizia una risalita dopo quasi 40 anni di discesa”.
Dico una cosa per la quale potrei essere accusato di “Sambismo” cioè di malato di Samb ma, sarà una coincidenza, la visibilità della città è calata gradualmente dalla caduta (1989) della propria squadra di calcio, fino a scomparire quasi del tutto, oggi, dai ‘radar’ nazionali e internazionali.
Quindici anni fa nessuno usava fare paragoni con Civitanova Marche, Alba adriatica, Tortoreto, oggi siamo diventati come loro e qualcuna (Civitanova in primis) sta mettendo la freccia. Un degrado che viene sempre riconosciuto e urlato dai vari candidati sindaci (meno naturalmente da chi aveva già in qualche modo governato) per poi smentirsi clamorosamente.
Sta di fatto che vince sempre chi sa protestare di più e meglio ma poi, una volta in viale De Gasperi, si comporta più o meno come i predecessori: grande spazio alla presenzialità con tanto di fascia nelle varie inaugurazioni, purtroppo sempre piccole-piccole, mai una veramente grande. Di idee nuove e in un certo senso rivoluzionarie, nemmeno a parlarne. Quelle promesse da tutti in campagna elettorale.
Con Spazzafumo non ha vinto un politico di professione, ma è come se lo fosse stato, perché ancorato a persone come Eldo Fanini, un vero politico dei nostri (brutti) tempi, a Bruno Gabrielli che principalmente nella politica ha creato la sua statura personale, a Giorgio De Vecchis anche lui politico di professione ma con un’esperienza amministrativa che lo porta spesso a smascherare violazioni e trasformismi vari.
Di lui sappiamo già tutto ma una cosa mi ha colpito personalmente: dopo una lunga diatriba, anche con il sottoscritto, sull’Ospedale di Primo Livello a metà strada tra Ascoli e la costa (lui lo pretendeva vicino al mare) ha pronunciato parole più o meno così: “Non è che abbiamo sbagliato e che un ospedale moderno per acuti a 15 chilometri sarebbe stato più utile di uno a 30 chilometri in una struttura vecchia??”. Un ottimo segnale sul piano dell’intelligenza.
A questo punto è grande la curiosità di vedere un giorno De Vecchis (zio, il nipote ha seguito con un po’ di ritardo la sua strada) sullo scranno principale dell’aula consiliare sambenedettese. Verrò smentito anche da lui? Spero proprio di no ma una possibilità a questo punto gli andrebbe data.
Insomma Antonio Spazzafumo sta deludendo (anche se è ancora in tempo per una forte sterzata, di quelle clamorose però). Dico questo perché lo vedo incamminato verso una strada simile, se non uguale, a quella dei suoi predecessori: da quello che leggo (mi auguro e spero che non siano vere notizie ma semplicissime ‘marchette’) la presidenza nelle partecipate continuerà ad avere valore (si fa per dire) politico, rispetto a merito e capacità sempre messi da parte.
L’attuale sindaco, più di tutti, dovrebbe capire che, per guidare un’azienda importante, servono capacità imprenditoriali che non hanno nulla a vedere con i giochi ‘sporchi’ della politica elettorale.
Multiservizi e Picenambiente hanno bisogno di persone con idee lungimiranti, le stesse con le quali hanno già avuto successo a livello personale-privato. Non sarà facile convincerli ma, se accettano e gli si dà carta bianca seppur controllata, potrebbero mettere le loro esperienze al servizio delle comunità che ne hanno bisogno come il pane.
Se, invece, il sindaco Spazzafumo accetta presidenti che non hanno mai fatto gli imprenditori ma che aspirano ad una poltrona per ricatti (sempre e comunque elettorali) significa che non vuole il bene della città che dirige ma vuole soltanto salvaguardare il suo futuro politico-partitico-elettorale, contrariamente a quanto afferma da dopo la sua elezione fino ad oggi.
Per non parlare della sua mancanza di autorevolezza nei confronti di un uomo che sta distruggendo un monumento della sua città, la Sambenedettese Calcio. Un sindaco ha il dovere e il potere di impedire che una qualsiasi persona offenda i propri cittadini, Roberto Renzi li offende e li ridicolizza ogni giorno di più.
Spazzafumo deve agire non con la forza ma a parole, con atteggiamento fermo, come tutta la città gli sta chiedendo da 4-5 mesi. Nulla di tutto ciò, silenzio assoluto o ‘zero carbonella’ come recita un nostro detto.
Una vera sconfitta per una comunità seria e onesta, come quella sambenedettese che Spazzafumo rappresenta.
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