Una premessa tratta dal significato della famosa frase: “II Re è nudo”.

«Esclamazione che utilizziamo ogni volta che facciamo riferimento all’atteggiamento di chi cela o finge di non vedere una verità palese per piaggeria, adulazione, compiacimento nei confronti dell’autorità, del potere nelle sue varie forme”

Deluso è dire poco. Dopo tanto tempo ho assistito personalmente ad un consiglio comunale della città di San Benedetto del Tronto. Di solito delego miei collaboratori ma stavolta io e il mio caro amico Giuseppe Buscemi sentivamo inconsapevolmente che dovevamo andarci, seppur reduci dalle fatiche di “Scienziati nel Pallone” e dopo aver fatto cena… con l’imbuto. Ho infatti assistito all’incredibile. “Cose da pazzi”, direbbero a Napoli. Ho scritto “deluso” ma forse ‘schifato’ avrebbe reso meglio il mio stato d’animo a fine consiglio che, mai come stavolta, dà ragione a chi lo definisce senza la ‘s’ nel mezzo.

Riassumo, per non tediare i lettori più di tanto, che non mi era mai capitato di assistere ad un fitto colloquio tra un consigliere e il segretario comunale il quale, invece di far riferimento a precisi commi legislativi, esprime opinioni che, si sa, possono essere giuste o sbagliate. Molto grave, secondo me che sono un semplice giornalista di provincia, abituato però ad affidarsi alla logica e ai fatti. Il fatto, appunto, denota anche che in giunta nessuno è sembrato in grado di prendere le sue veci (del segretario) e contestare, o meglio contrastare, il consigliere Giorgio De Vecchis.

Il ‘secondo fatto’ riguarda le parole del sindaco Antonio Spazzafumo, la cui inesperienza (incapacità è forse troppo) è stata messa a nudo da quello che ha detto poco prima della votazione, che ha confermato la delibera con la quale si è deciso di mantenere lo status di società privata alla Picenambiente.  Non voglio entrare nel merito della decisione per il semplice motivo che, per farlo con la dovuta certezza, bisogna essere all’interno della questione. Che, seppur complessa, riguarda innanzitutto i componenti del Consiglio comunale.

Il sindaco è nudo perché nel suo breve discorso ha detto chiaramente che la Picenambiente deve tornare a controllo pubblico. Celando qualcosa che evidentemente non ha avuto la forza di rivelare, fingendo di non vedere anche se la cosa appare impossibile. Nudo per piaggeria, adulazione, compiacimento nei confronti dell’autorità? Sicuramente no, ma perché la ‘prima’ autorità è proprio lui.

Era l’occasione giusta per dare forza al suo mandato. Cosa che sarebbe avvenuta se, dopo una discussione che ha rasentato il ridicolo, avesse detto: “Ritiro la delibera, sia perché io la penso come Giorgio De Vecchis (sua affermazione. Ndd), sia perché la complessità della questione, come si è evidenziato in questa seduta, presume approfondimenti. Tutti dobbiamo capire meglio”.

Capire meglio appunto e far capire. È risaputo infatti che non occorrono inchieste o ‘exit pool’ per scoprire che, a precisa domanda, nove cittadini su dieci ammetterebbero di non sapere nulla del problema riguardante la Picenambiente. Colpa della stampa? Magari anche ma i maggiori responsabili sono coloro ai quali gli elettori hanno dato il voto per essere chiari e comunicativi invece di anteporvi strategie, sotterfugi, interessi personali visto il ruolo altamente responsabile che si sono cercati partecipando alle competizioni elettorali. Insomma “Il cittadino è sempre più solo“.

Dulcis in fundo: capita spesso che dall’opposizione si chiedano cambiamenti per poi non votarli quando si è al potere. Che confusione! Aumentata dalla nota finale della delibera dove si afferma che bisogna verificare (perché non prima di scriverla?) se sia giusto che un dipendente comunale possa ricoprire il ruolo di presidente della stessa Picenambiente con un altro stipendio oltre a quello percepito dal Comune nella sua qualità di funzionario.