SAN BENEDETTO DEL TRONTO“Il brand Samb sbarca nella Capitale”. Un titolo trionfante quello del comunicato stampa diffuso questa mattina, 2 luglio, dalla A. S. Sambenedettese, in cui si legge di un accordo siglato con una nuova realtà di calcio giovanile di un popoloso quartiere romano, il Torre Angela.

Tutto molto bello. Eppure il sotto testo di questo comunicato (che riportiamo integralmente) desta alcune riflessioni inevitabili per chi “mastica” un po’ di storia della nostra beneamata squadra di calcio rossoblu, i cui colori saranno prestati ai capitolini.

La prima: negli anni ’70, ’80 e ’90, la storia insegna che vi era una fruttuosa sinergia tra il settore giovanile della Samb e quello del Porto d’Ascoli, che si scambiavano giocatori permettendo loro di fare esperienza e contribuendo alla crescita di giovani talenti del nostro territorio. Collaborazione che non si è vista nell’arco di tutta la passata stagione, con il club di Vittorio Massi che al contrario è una fucina di talenti “a km zero” come Verdesi, Pietropaolo, Evangelisti, Petrini (solo alcuni dei titolarissimi, ma la lista di risorse umane e calcistiche degli orange potrebbe continuare per molto) capaci di mettersi in mostra e di attirarsi gli sguardi dei club professionisti.

La seconda, diretta conseguenza della prima: è questo il motivo per il quale la Samb non è più in grado da anni di far crescere talenti, capaci di calcare i campi blasonati di Serie A e della Nazionale. L’ultimo è stato Andrea Consigli (1 stagione alla Samb nel 2006/07, oggi portiere del Sassuolo ma veniva dalle giovanili dell’Atalanta), che completa una lunga lista di calciatori maturati in Riviera e approdati nell’elìte del calcio italiano (Ripa, Castronaro, Spinozzi, Daleno, Valà, Minuti, Fanesi, Vecchiola, Chimenti junior, Schiavi, Visi, Parroni, Re, N.Troli, Nicola Traini, Flammini ‘lu passere’, Bianchini, Bogoni, Pezzuoli, Galiè, Virgili, Sgolastra, Lunerti, Francesco e Carlo Villa, Ercoli, Palma, Fidanza, D’Angelo. Mascitti, Fazzi, Prosperi e tanti altri che ora non mi tornano in mente).

Devo scusarmi con Enrico Piccioni, un altro prodotto del nostro settore giovanile: esordì nella prima partita di Sonetti a Reggio Calabria (0-0) poi una grande carriera in serie con la Cremonese. E anche con Palladini che diventò il giocatore più amato nel Vicenza in serie A. Insomma prima erano… troppi, oggi zero.

Tempi in cui la Samb era dei sambenedettesi e i calciatori che passavano da qui raramente si rivelavano meteore nelle categorie superiori.

Chi ricorda, o ha sentito parlare, dell’era Zoboletti, sa che una volta il nostro calcio viveva di questo. E se è vero che non è stata nemmeno valutata l’idea di chiedere al Porto d’Ascoli di fare una collaborazione per il settore giovanile prima di recarsi nella Capitale, ci troveremmo di fronte ad una scelta antistorica che non tutela le prospettive calcistiche del nostro territorio. Poi se ci pensiamo bene, lo stesso Serafino aveva fatto cose simili, anche se non Italia ma oltre oceano. Andate negli archivi per togliervi il dubbio.

Di seguito il comunicato ufficiale del club di Roberto Renzi:

“Il brand Samb sbarca nella capitale. E’ stato siglato, nei giorni scorsi, un accordo sportivo con una nuova realtà di calcio giovanile che affronterà questa stagione a Torre Angela, popoloso quartiere romano che ha visto nascere e crescere tantissimi talenti del panorama calcistico italiano. La società, capitanata dal presidente Fabrizio Liberti (ex calciatore professionista che ha vestito le casacche di Avellino, Campobasso, Siracusa, Latina, Matera e Aprilia, solo per citarne alcune e attualmente allenatore e direttore di tecnica individuale e acrobatica) è pronta per la nuova stagione e sarà impegnata con scuola calcio e settore giovanile nei rispettivi campionati. Al fianco di Liberti, in questa nuova avventura, anche Fabio Bartoli con il ruolo di DG, laureato in scienze motorie, allenatore UEFA A, da anni istruttore di calcio a livello giovanile con un passato da allenatore anche nelle giovanili della Lazio e della Lodigiani.
“Per noi è un onore poter indossare il marchio Samb per questa nuova stagione – le parole di Liberti – Non vediamo l’ora di iniziare questa avventura con i tanti ragazzi che vivono in questo quartiere. Come in tutte le periferie poter far calcio a livello giovanile assume una valenza sociale ancora più importante: è una sfida impegnativa ma siamo pronti”.

La società, denominata Sambenedettese FL, utilizzerà il marchio e i colori Samb e anche il centro Sportivo di Via Amico Aspertini 78 , dove si svolgeranno tutte le attività sportive, verrà caratterizzato di rossoblù.

“Ci stiamo attivando anche in questo senso – dice Fabio Bartoli – nel nostro centro sportivo si respirerà aria di Samb e, visto che la società rossoblù sta ripartendo con scuola calcio e settore giovanile in Riviera questo apre le porte ad eventi sportivi che le due società possono pensare di organizzare per il futuro sempre in ottica di partnership”.

“Questo accordo ci apre un punto di scouting importante nella capitale – dichiara il presidente Roberto Renzi – e si inserisce bene nell’ambito della nostra programmazione per quanto riguarda scuola calcio (l’11 luglio inizieranno gli Open Day) e settore giovanile, visto che nella stagione appena trascorsa abbiamo potuto solo iscrivere la juniores nazionale. La Samb avrà quindi precedenza sui giovani più interessanti e i responsabili del nostro settore giovanile potranno collaborare con i colleghi romani a 360 gradi. Per me, presidente della Samb che vive a Roma, vedere il nostro marchio anche nella capitale è motivo di grande orgoglio. Auguro a tutti un buon lavoro e che questa collaborazione possa rivelarsi proficua per tutti: avere un bambino in un campo da calcio e non in strada per me è già una grandissima vittoria, a prescindere da tutto, quindi ben vengano queste collaborazioni”.

Ma a chi ha fatto più male un simile comunicat0?

Sicuramente a Vittorio Massi, presidente del Porto d’Ascoli e reduce da un campionato di serie D (il primo della storia bianco celeste) più che decente, anzi entusiasmante. Credo che si sarebbe aspettato un segnale diverso e cioè la richiesta di utilizzare il proprio settore giovanile, già collaudato e con ottimi elementi. Infatti Massi ha dato sempre la propria disponibilità affinché il proprio vincente progetto possa cointeressare la sua squadra del cuore, la S.S. Sambenedettese, suo padre era consigliere della società.

Gli abbiamo chiesto un commento che è stato lapidario ma molto significativo: “Basta con chi viene a San Benedetto per sfruttare e rubare fiducia e risorse umane“. Ha in pratica detto TUTTO.

PS: mi dicono che sui social qualcuno non ha ben capito che, in pratica il Porto d”Ascoli si è offerto affinché la Samb possa usufruire del sui corposo, vaccinato e valido settore giovanile. Qualcuno però preferisce rivolgersi fuori per paura di scoprire le carte (sempre super coperte) come è più che evidente. Chi, se non Renzi?