SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come sarà il 2020, ci si chiede a inizio anno. Ed anche: come è andato il 2019? I primi bilanci, almeno a livello turistico, si possono già fare, grazie alle informazioni dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Regione Marche. Anche se quelli del 2019 devono essere “certificati”, per così dire, l’ordine di grandezza che presentiamo in questo articolo può considerarsi valido.
Dunque nel 2019 il turismo sambenedettese chiude complessivamente col sorriso, pur con qualche chiaroscuro. Una stagione balneare baciata da un solleone perdurante ha avuto indubbiamente i suoi effetti e forse questi si riscontrano su un aumento delle presenze complessivo maggiore rispetto agli arrivi, indice di un aumento complessivo dei giorni di pernottamento (passato da una media di 4,34 notti nel 2018 a 4,45 nel 2019).
Aumentano dunque le presenze complessive, del 3,66%, grazie soprattutto al balzo della voce “Esercizi Complementari”, che aumenta di quasi 25 mila unità e del 21,58%. Tiene invece il settore alberghiero, che ha una contrazione degli arrivi ma una sostanziale invarianza delle presenze.
Presenze aumentate di 27.453 in termini assoluti, di cui meno di 3 mila negli alberghi.
Tutto chiaro insomma? Relativamente perché il confronto statistico da un anno all’altro consente di illuminare solo un piccolo orizzonte temporale. Grazie alle nostre elaborazioni dei dati della Regione realizzate un anno fa, è possibile dunque confrontare i dati di quest’anno con la serie storica disponibile partita dal 2000.
STRANIERI Sono stati il 13,4% del totale delle presenze negli alberghi e il 17,4% negli esercizi complementari.
SERIE STORICA PRESENZE ALBERGHI Dai dati ufficiali emerge un picco per San Benedetto nel 2001 e poi un lento regresso, con la ripresa del 2015 poi devastata dal terremoto. Vero è, come ripetuto più volte dal presidente dell’Assoalbergatori Gaetano De Panicis, che oggi l’offerta turistica è polverizzata (ulteriormente complici le tecnologie digitali e le applicazioni) anche in micro-strutture e appartamentini spesso di difficile rilevazione dalle statistiche ufficiali.
Ad ogni modo nei prossimi giorni realizzeremo una statistica aggiornata e puntuale, rimandiamo intanto a quella dell’anno scorso per un approfondimento.
Non la Crisi ma il Terremoto ha “abbattuto” il Turismo. Regione e Parlamentari, tocca a voi
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In 20 anni abbiamo perso oltre 260.000 presenza (senza indotto praticamente un giro d’affari di 20 Milioni di €) in un contesto di mercato turistico globale in costante crescita. Altre località europee che nei primi anni avevano lo stesso numero di presenze di San Benedetto ora le hanno triplicate, noi abbiamo perso quasi un 15% se questa non è da considerarsi un fallimento del turismo locale dobbiamo riconsiderare il significato di fallimento! Evidentemente siamo una città che non sa esprimere di meglio!
Il problema è sempre lo stesso. Invece di affrontare la situazione seriamente e in maniera lungimirante,ci si accontenta di quello che si riesce a raccattare da un mercato globale in forte espansione. Cercando,inoltre, di far passare date negativi per positivi.
dimentichi però che dal 2008 il mercato è cambiato, le famiglie sono in sofferenza e girano meno soldi di un tempo, poi mettiamoci il terremoto e siamo a cavallo. Certamente si può fare di più, sopratutto se si unissero le forze, ma contestare a priori anche il segno più (anche se modesto) non ha alcun senso, nella valutazione dei dati devono entrare i due fattori sopra citati). Comunque il calo lo hanno avuto anche Riccione e Rimini in questi anni, non lo dico io ma amici di quelle parti.
Se ti limiti ad un analisi del mercato domestico che non è sicuramente il più ricco è dinamico ma se analizzi il mercato europeo (senza la pretesa di parlare di mercato globale) scoprirai che abbiamo perso anche segmenti storici di turismo locale come quello dei tedeschi che ormai preferiscono l’altra costa adriatica dove hanno anche effettuato massicci investimenti creando dal nulla il turismo (Vedi Croazia- Montenegro e Albania). La scelta di puntare all’unica fetta di mercato in contrazione è suicida; e i risultati positivi delle località vicine dimostrano come siamo stati incapaci di capire i cambiamenti del mercato e le… Leggi il resto »
Concordo. E stavolta al 100%
In linea di massima è come scrivi tu, ma onestamente è difficile pensare di poter fare strategia internazionale, per attirare tedeschi/svizzeri/austriaci, come singola città. La promozione internazionale va fatta a livello di regione, poi non dimentichiamo che ci vogliono infrastrutture: aeroporti e collegamenti diretti… Ovviamente i ns politici, vecchi ed attuali sono poca roba, impreparati e sopratutto inadeguati, come dico da tempo ci vuole professionalità e manager professionisti del settore…In merito a Riccione, hanno realizzato il Palariccione per fiere e quant’altro, sta in pieno centro, ospita un cinema, ristoranti, sale riunioni etc etc, se non sbaglio con Perazzoli abbiamo realizzato… Leggi il resto »
Guarda, non siamo capaci di farla come singola città solo perchè siamo incapaci! Non è questione di singola città o di comprensori o di Consorzi, in Europa località ben più piccole della nostra si muovono molto bene nel contesto europeo. Se consideri il volume di affari che hai perso, se la metà di quel volume d’affari perso l’avessimo investita nel sviluppare il turismo forse ora parleremo di altri problemi. Il Supporto della Regione è fondamentale almeno per la parte infrastrutturale, ma anche qui, dipende dalla nostra capacità di chiedere risorse per progetti concreti, io non ho memoria di incontri in… Leggi il resto »
Esatto