Di Simone Pignoloni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I dati della Regione Marche confermano il trend delle previsioni.

-9,80% negli arrivi, -4,70% nelle presenze: i numeri della passata estate non sorridono alla riviera sambenedettese, nonostante il divario tra le percentuali indichino come i turisti tendono a soggiornare per più tempo nella cittadina. Nota positiva invece per Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, che ha accolto numerose iniziative e ha gestito diversi eventi, i quali hanno indubbiamente contribuito, nonostante il saldo non sia pienamente soddisfacente.

Come per ogni statistica, tuttavia, non è possibile misurare la “qualità” del flusso di turismo: la spesa media di chi soggiorna nelle strutture ricettive, l’impatto sull’economia locale, l’impronta ecologica sono aspetti che devono essere considerati nonostante sfuggono dall’analisi puramente aritmetica.
Il presidente dell’Associazione Albergatori Nicola Mozzoni, comunque, richiama l’attenzione di tutto il settore per una difficoltà che non può essere ignorata: “urge ripensare le attività in chiave moderna attraverso una governance al passo con i tempi”. Destinazione, non meta turistica: questo il paradigma da assimilare per chi deve offrire servizi d’accoglienza, nonostante un’accessibilità non sempre ottimale, soprattutto nella zona meridionale: “per chi arriva dal Nord è difficile potersi organizzare a causa di stazioni ferroviarie piene di barriere e autostrade pericolose”.

La proposta finale, però, è quella della creazione, non più rimandabile, di un sistema che coinvolga i soggetti privati e i comuni presenti nel comprensorio, simile a quanto compiuto dalla DMO (Destination Management Organization). Energia, entusiasmo e nuove idee: questa la ricetta per rilanciare il turismo sambenedettese e permettere alla Riviera delle Palme di compiere il salto di qualità definitivo.