
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uno dei simboli della San Benedetto degli anni Duemila che periodicamente torna alle cronache non per la sua bellezza, ma per il fatto che persone incivili lo sporchino in vario modo. Stavolta a lanciare il grido di lamentela è Pietro Canducci, cittadino sambenedettese e imprenditore nel settore turistico, che ha diffuso attraverso il proprio profilo Facebook alcune foto relative al famoso monumento di Ugo Nespolo “Lavorare lavorare lavorare preferisco il profumo del mare“.
Scrive Canducci a corredo delle foto da noi riportate:
“È stato contestato
È poi piaciuto
È diventato uno dei simboli della nostra città
È uno dei monumenti più fotografati, copiati, disegnati
È un’opera d’arte… Ed è costantemente imbrattata da dei poveri imbecilli!
Per favore pulitelo il prima possibile. Grazie”
Lascia un commento
L’economia e le tradizioni sambenedettesi sono logicamente legate al mare, perché la pesca e il turismo balneare sono essenziali per questa nostra cittadina adriatica. Una monumentale scritta, all’inizio del lungomare stupendo di S. Benedetto, recita: “Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare”. Si tratta di un evidente richiamo ai valori della natura in contrapposizione alla frenesia del lavoro e agli scomposti rumori che esso provoca. Lavoro sì, ma anche filosofia e contemplazione del mare, quindi, e dei fenomeni naturali e cose che possono suscitare poesia e incanto. Infatti, mediante il lavoro, la meditazione e il relax (è ovviamente da… Leggi il resto »