Per espressa richiesta del gruppo “Tiromancino”, pubblichiamo oggi 22 gennaio, l’articolo inerente al concerto, “data zero”, della band romana svoltosi il 19 gennaio al Palariviera di San Benedetto. Nella serata del 21 gennaio il gruppo si è esibito a Firenze per la prima tappa del tour “Fino a qui” al Teatro Verdi.
Foto e video di Milena Casciaroli
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “È il concerto della vita, vi aspettiamo in tanti per condividere questo momento bellissimo con ognuno di voi. Siamo in formissima“.
Così Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, aveva annunciato la ‘data zero’ al Palariviera di San Benedetto per il tour 2019 ‘Fino a qui’, al via il 21 gennaio da Firenze al Teatro Verdi. In effetti sul palco sambenedettese tanta attesa e curiosità è stata ben ripagata.
Dopo il grande successo del loro nuovo album ‘Fino a qui’, i Tiromancino sono tornati in tour, dopo oltre un anno, con l’inconfondibile forza e sensibilità cantautorale di Federico Zampaglione e il loro suono unico e ricercato.
Non solo le canzoni del loro ultimo progetto discografico ma anche molti altri brani storici del passato, diventati ormai dei veri e propri classici della musica italiana.
Nella sala auditorium del Palariviera, gremita e ‘sold out’ per l’occasione, c’è stata musica di grande qualità. Il concerto, prodotto Trident Music, ha visto i Tiromancino per la prima volta nella loro carriera, esibirsi insieme ad una grande orchestra: la Ensemble Symphony Orchestra.
E’ nato, così, un sound inedito e coinvolgente e il pubblico ha assistito ad uno show audio-visivo gradevole ed emozionante. Piacevole anche il gioco di luci, durante il concerto, che ha accompagnato ogni brano della band romana. La platea ha più volte applaudito i protagonisti e cantato a squarciagola i pezzi eseguiti.
Protagonisti della serata sambenedettese sono stati, oltre al leader Federico Zampaglione (voce, chitarra, pianoforte, percussioni), anche Antonio Marcucci (chitarre e cori), Francesco “Ciccio” Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria e percussioni) e Fabio Verdini (pianoforte, tastiere e campionatori) con assoli, in alcune fasi del concerto, di alta qualità.
Federico Zampaglione si è dimostrato subito caloroso verso la platea: “Grazie a tutti di essere qui, per me è un piacere tornare in queste zone. Alcune delle persone presenti sul palco, inoltre, sono originari di questi posti. Da giorni siamo qui in Riviera per le prove e ci siamo trovati benissimo”.
E per rendere ulteriore omaggio alla nostra terra, nel bel mezzo del concerto il leader del gruppo romano si è concesso anche un bicchiere di vino: “Rigorosamente proveniente da una cantina del vostro territorio”.
Tiromancino al Palariviera, “La descrizione di un attimo” manda in estasi la platea
Sono stati diciassette i brani eseguiti dalla band romana e dall’orchestra in due ore. Le canzoni dell’album ‘Fino a qui’ ma non solo. Apoteosi per ‘La descrizione di un attimo’, ‘Per me è importante’ e ‘Due destini’. Il cantante ironizza sulla sua età prima di eseguire ‘Quasi 40’: “Per me continuano ad essere trentanove anche se non è così ma non fateci caso per favore”.
La platea si abbandona piacevolmente alle note e ai testi delle varie canzoni. Ad ‘Immagini che lasciano il segno’ il cantante invita gran parte del pubblico ad avvicinarsi al palco e la sala Auditorium diventa un piccolo stadio.
Il Palariviera canta, balla e applaude le mani ai Tiromancino durante “Immagini che lasciano il segno”
Federico Zampaglione ha affermato prima dell’esecuzione: “Questo brano l’ho dedicato a mia figlia Linda ma è stato bello vedere che in molti hanno dedicato con amore il testo alla propria dolce metà. Tutto in nome dell’amore”. Una bambina ha avuto il piacere di salire sul palco durante l’esecuzione della canzone e Federico Zampaglione ha stretto numerose mani di sostenitori entusiasti.
Alla fine non è mancato il giusto e doveroso ‘bis’ e c’è spazio anche per il momento social con il cantante che tramite il cellulare ha ripreso il pubblico ringraziandolo ancora per la grande presenza in questa ‘data zero’ del tour ‘Fino a qui’.
“Unica nota meno allegra – commenterà Zabaglione a fine concerto – è il dispiacere per chi non è potuto entrare a causa dei biglietti terminati da tempo. Grazie a tutti, grazie San Benedetto”.
E il pubblico lascia la sala soddisfatto, sorridente e contento di aver partecipato ad una vera e propria festa della musica.
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