
Iniziamo con questo servizio una inchiesta approfondita sulla Stazione di San Benedetto. Tutto in collaborazione con lo studente universitario Andrea Cardinali di Monsampolo del Tronto che ringraziamo anche per la concessione delle immagini fotografiche
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è una specie di sindrome di inferiorità improvvisa, nel rapporto per molti versi amichevoli che lega San Benedetto a Civitanova: la marineria, le tifoserie di calcio, quella vena un po’ folle delle cittadine di mare marchigiane cresciuta tumultuosamente nel Dopoguerra.
“Civitanova sta avanti a noi”, è oramai una frase fatta che senti dire nei discorsi da bar, quelli che sembrano senza senso ma che, ripetuti infinite volte, diventano una verità. Una verità che è stata agevolata dall’investimento miliardario della strada Quadrilatero, che fa di Civitanova Marche l’approdo costiero immediato per la popolazione dell’Umbria e non solo, mentre le conseguenze del terremoto del 2016 hanno tagliato fuori San Benedetto proprio dal riferimento più ampio delle popolazioni umbre. La bilancia, che a furia di investimenti ha reso Civitanova più attrattiva della città delle palme rispetto alla vita notturna, si è così improvvisamente sbilanciata.
Ma se c’è una cosa che più delle altre racconta le due differenti realtà nell’anno 2019, è proprio la stazione ferroviaria. Il confronto che proponiamo, proprio grazie alle foto e agli approfondimenti di Andrea Cardinali, studente universitario di Monsampolo del Tronto, è impietoso.
La Stazione di Civitanova è accogliente, dotata dei comfort necessari e attesi da un visitatore di una città di medio livello italiano. La Stazione di San Benedetto è vecchia, mal tenuta negli elementi basilari, una cartolina di immediato e negativo impatto. Vero che altre stazioni del Sud delle Marche versano nelle condizioni simili a quella di San Benedetto (Porto San Giorgio ma anche la concittadina Porto d’Ascoli), ma ribadiamo che nel piano di adeguamento di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) San Benedetto resta ultima tra i pensieri e i previsti rinnovamenti. Al pari di altre, forse, ma mal comune non è mezzo gaudio.
Sotto, la differenza tra la stazione di San Benedetto, a sinistra, con le sue barriere architettoniche, e quella di Civitanova, con ascensori e illuminazione moderna. Si noti che mentre a Civitanova vi sono le segnalazioni delle direzioni, sui pannelli gialli posti al termine della scalinata, San Benedetto presenta soltanto una parete bianca. Chi arriva non sa neanche dove deve andare.
Una differenza confermata ulteriormente da questa immagine: da una parte barriere architettoniche, dall’altra illuminazione, indicazioni e ascensori.
La segnaletica orizzontale a San Benedetto e Civitanova.
A San Benedetto passamano con smalto rovinato, a Civitanova tutto a puntino
Differenze tra le Stazioni di San Benedetto e Civitanova: i cancelli vicino alle entrate, arruginito quello di San Benedetto, pulito e con le indicazioni quello di Civitanova.
Scopri le differenze: qual è secondo te la stazione di San Benedetto e quale quella di Civitanova?
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Scusatemi ma finché pensate che San Benedetto del Tronto è il centro del mondo non si va avanti….stiamo trenta anni di ritardo a confronto con altri paesi turistici,non meravigliamoci…..
Diciamo allora al fondo del mondo
Sono curioso di sapere a quali paesi turistici ti riferisci…
quali?per esempio tuti i paesi che stanno all’interno,se ci fossero,lo si dice tutti gli anni,piu’ collegamenti!
ricordiamoci che abbiamo i sibillini a un ora di macchina.rodo71 se vivi a sbt e non vedi tutte le pecche che ci sono non è colpa mia,devi ammettere che sbt ha perso e sta perdento tempo per rilanciare il turismo.a settembre gia’ in giro per il lungomare,almeno quest’anno,le persone ci contavamo sulle dita delle mani,invece andando a Civitanova c’era piu’ movimento,locali pieni sul lungomare il centro!!!mi auguro di sbagliarmi,ma lo vedo come dice l’articolo,….stiamo dietro!
I dati sul turismo ti smentiscono, la media che ha avuto SBT è di gran lunga più alta della media della regione. Il problema del rilancio dell’entroterra non è, e non può essere caricato su SBT. Se Ascoli ha dei visitatori li deve per la stra maggioranza al fatto che arrivano dalla costa, questo è un dato di fatto. Devi chiedere ai sindaci dei paesi dell’entroterra perché non riescono ad attrarre turismo, come fa ad esempio Siena, Arezzo, Perugia, Spoleto etc etc, senza voler scomodare città più importanti, sopratutto per come scrivi tu, con il gran territorio che abbiamo (siamo… Leggi il resto »
San Benedetto aiuta a far crescere Ascoli, Ascoli aiuta a far crescere San Benedetto. Questa deve essere la parola d’ordine
Infatti attendiamo che il capoluogo di provincia inizi a fare la sua parte, fin d’ora è stato il contrario. Chi viene al mare, poi se vuole va in Ascoli a vedere le sue bellezze. In Ascoli devono capire che se spingono per far arrivare i turisti sulla costa, ne guadagna tutta la provincia, finora ognuno a pensato a se stesso senza fare gruppo, il problema è questo! Ripeto ancora, guardiamo al sistema “Toscana”, come regione sarebbe il top, ma intanto iniziamo come provincia.
Vero! Ma il problema è che i cittadini (e la politica) non ambisce a guardare verso il futuro ma al massimo agli anni ’80