SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prima di Samb-Monza il nuovo allenatore rossoblu Giorgio Roselli ha fatto il punto della situazione.

“Con me non è un discorso tanto né tattico né mentale, anche se la squadra come tutte quelle quando le cose non vanno bene è giù di morale. Abbiamo lavorato tanto, abbiamo portato concetti tattici e anche se abbiamo lavorato soltanto tre giorni ho fatto quello che ho fatto ogni volta che sono subentrato. A me interessano alcune cose che ci devono essere sempre: impegno massimo, abnegazione e il comportamento – afferma Roselli – Altre cose tattiche ci devono essere sempre, regole e concetti che deve avere un calciatore professionista. Poi ci sono cose che sulla carta piacciono più a me ma conta poco, è importante che piacciano a loro ovvero che i calciatori siano in grado di esprimersi al massimo. Forse per ora non ce la faremo ma secondo me non ci vorrà molto ad arrivare a questo punto”.

“Riagganciare la vetta? Non ragiono così – continua – mi sono uscite tante cose nella carriera, ma dipende dai calciatori. Non è tanto i 2 punti in 4 partite o il punto in 5 come fu per Calori. Io fino alla quinta partita non guardo mai la classifica e non considero mai le squadre che hanno cambiato molti calciatori. Tranne rare eccezioni, le squadre più forti arrivano davanti. Il problema non è tanto 2 punti in 4 partite: la Feralpi ne ha fatto 1 in 3, e probabilmente arriverà tra le prime 3-4 squadre. Ci possono anche essere degli episodi sfortunati che nel corso del campionato si compensano”.

“Le responsabilità me le sono sempre prese, poi è accaduto che a Cosenza, nel terzo anno, ero quarto in classifica e la presidenza voleva vincere, e io gli dissi che c’erano squadre più attrezzate per arrivare prime quindi servivano altri allenatori: così fui mandato via, poi la squadra arrivò settimana. La squadra deve fare la squadra, nelle quattro partite che ho visto, ho notato dei problemi enormi“.

Riguardo il modulo di gioco Roselli afferma: “Il 4-3-3 non mi piace molto e non credo lo adopereremo. A me piace giocare con due attaccanti abbastanza vicini, ma questo non conta, sono importanti i calciatori a disposizione. Potremmo anche cambiare atteggiamento in corsa. Il problema non è questo, da quel che ho visto i moduli non c’entrano nulla. Ci sono pochi concetti basilari che sono quelli del calcio, marcare quando non si ha palla e smarcarsi quando non la si ha. Questo lo dico io come Guardiola, Trapattoni e Gattuso”.

“Ad esempio se ci sono 5 difensori e due attaccanti ma questi sono lasciati liberi, le cose non vanno bene indipendentemente dal modulo di gioco. Ci vorrà un po’ di tempo ma certo se fra due mesi la squadra giocherà ancora così significherà che non sono stato bravo. I calciatori finché non sono stanchi della partita eseguono le direttive dell’allenatore, quando iniziano ad essere stanchi giocano d’istinto. Ma adesso dobbiamo pensare al Monza, una bella gatta da pelare, ma ci sono abituato. Sono reduci da una sconfitta e verranno qui carichi anche perché sono una squadra forte, ma sarà importante far vedere che la Samb inizia a limitare la squadra avversaria” aggiunge l’allenatore di Montone.

Questi ragazzi stanno soffrendo anche un po’ la pressione di una piazza importante, è più difficile giocare qui che a Bisceglie ma se vogliamo essere calciatori e allenatori queste sono le sfide più belle. La gente ci aiuterà, ma se lo meriteremo. I tifosi fanno i tifosi, ho sempre pensato che i tifosi migliori aiutano fino al 95′ e poi, nel caso, contestano. I calciatori si impegnano sempre, ma se lo fanno in maniera non collegata allora sembra che non sia così – afferma Roselli – Loro ovviamente penseranno che noi siamo in difficoltà psicologica, ma va sottolineato come il Monza ha un gruppo che gioca insieme da tre anni con uno degli allenatori più bravi della categoria”.

“Certezze? Non ne ho. I test atletici valgono relativamente, la testa conta più della corsa. Il mio lavoro inizia domani. Non so se ho messo qualcosa di troppo o di troppo poco. Quando ci vorrà che la mia squadra diventi competitiva, non so per quale livello. Ci sono squadre costruite in modo faraonico, va detto, e 13-14 squadre equivalenti”.

Minnozzi e Di Massimo non sono disponibili: “Ma la formazione l’ho in testa. Quella la può fare chiunque comunque, lo sforzo sarà di portare i 15-16 giocatori di base tutti allo stesso livello. Abbiamo qualche problema relativo alle caratteristiche di tutti i calciatori, cerchiamo di adattarli e di mettere tutti nelle condizioni migliori”