
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In principio furono i proprietari dei cani, preoccupati che il “Parco Bau” venisse smantellato per far posto al monumento della Geneviève con l’ex deputato Gianluigi Scaltritti e gli altri che, nella tangente della loro missione cinofila, toccarono pure gli aspetti strategici del “piazzamento” di un manufatto simbolo della pesca oceanica in un luogo diverso dal porto.
Adesso a scavare fino alle radici “culturali” e sulle opportunità di una location diversa per la prua della nave oceanica ci pensa un neonato movimento civico. “Geneviève al porto” il nome anche di una pagina facebook appena battezzata, che da solo già tradisce le intenzioni dei promotori i quali, anche attraverso una raccolta firme, intendono provare a far cambiare idea all’amministrazione sul collocamento della Geneviève.
La “neonata” pagina Facebook
E a schierarsi contro il monumento dietro a quello di Ugo Nespolo (Lavorare, lavorare…) una serie di ex assessori fra cui Paolo Virgili, Margherita Sorge e Gino Troli che la campagna l’hanno presentata oggi davanti alla stampa. Con loro anche Nazzareno Torquati, Renato Novelli, Maria Pia Silla e pure Bruno Gabrielli che sembra non abbandonare la sua vena critica verso una maggioranza a cui il suo gruppo (o corrente) all’interno di Forza Italia sembrava essersi riavvicinato ultimamente.
“L’Amministrazione dovrebbe quantomeno ascoltare e recepire prima di decidere il posto per la prua. Si rischia di rovinare una zona turistica dove la gente passeggia inserendoci un monumento che è anche simbolo di sacrificio e dolore in mare. Si rischia che il turista non abbia il giusto spirito per comprendere” chiosa Paolo Virgili che, assieme agli altri, sostiene anche che la peculiare location svilisca il monumento di Nespolo “un artista a cui, in questo momento, stanno dedicando tre mostre mondiali” commenta invece Gino Troli. E fra di loro sembra esserci la sensazione, masticata a mezza bocca, che la scelta di mettere proprio lì la Geneviève possa essere una sorta di dimostrazione visto che “Lavorare, lavorare” è legato al centrosinistra e all’epoca Perazzoli. Il timore di una sorta di “celolunghismo monumentale” di carattere politico-amministrativo.
“Non dimentichiamo che il progetto Genevieve nasce con noi all’epoca di Gaspari e noi abbiamo recuperato la prua che si trova al vicino al Ballarin proprio perché l’idea era quella di traslarla al porto un giorno” è invece la battuta di Margherita Sorge che pensa pure che nella localizzazione “bisognerebbe coinvolgere la marineria”.
“Quello che è certo è che la prua va musealizzata” commenta sempre Troli “e rimetterla nel posto, il Molo Nord, dove ha attraccato, è vissuta ed è anche morta sembra doveroso”. Insomma nasce il comitato Geneviève al porto. L’obiettivo? Come dichiarato dagli stessi promotori “arrivare a un confronto pubblico con la maggioranza Piunti prima di prendere decisioni definitive”.
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si cerca sempre di mettere il bastone tra le ruote, ecco perche questa città non crescerà mai…
La prua della nave potrebbe, secondo questi: improvvisamente attivi ex politici, svilire lo scatolato di lamiera verniciata, che definiscono “opera”! Cari ex assessori è molto più opera la prua, in quanto simbolo di sacrifici, lacrime e sangue, dell’ ”opera”, molto di sx, di Nespolo! A prescindere dai gusti personali, ma “attivarsi” per qualcosa di più importante è costruttivo per la città vi sembrava brutto?
Va ricordato che la Signora al centro della foto faceva parte della giunta che deciso per la demolizione della Genieveve quando invece si poteva optare per altre soluzioni, quindi risulta assai anacronistica e la sua presenza rende questa iniziativa priva di alcun significato!
In effetti, una bella figura non la sta facendo!
Virgili, Sorge, Troli, Scaltritti, Gabrielli, Pardi, quante personalità alla ribalta su un tema per il quale i sambenedettesi perdono il sonno da tempo: la prua del Genevieve ed il parco Bau. L’unica cosa che mi consola è che, per fortuna, la città non ha altre criticità importanti dehne di cotanta attenzione.
Sulle altre criticità importanti non sarei così superficiale, giusto per citarne alcune: Turismo, Viabilità, Sanità, Urbanistica, Movida, Funzionamento macchina amministrativa….
Poi se uno vuole tapparsi gli occhi per tifoseria faccia pure, ma non abbia la pretesa di raccontare la verità! I problemi ci sono, non sono certamente quelli di questo articolo, il grosso problema è che chi amministra li nega perchè non sa come affrontarli e risolverli!
invece costoro sono e sono stati in passato parte attiva per risolverli. Forse non hai colto la sottile ironia nel commento
Abbiamo forse paura che i frastire interpretino quella prua come “Pescare, pescare, pescare… preferisco il rumore del mare” ? Ma non ci rendiamo conto che il porto si è trasformato in un luogo desolato e la prua della Genevieve, che spunta dalla Terra e non dal Mare, sta diventando simbolo di una morte, di un affondamento, o forse sarebbe più giusto dire rottamazione – che non riguarda una singola imbarcazione, ma una cultura e una tradizione senza più opere, perché private di viva operosità; sentimenti malinconicamente vivaci solo nei testi, in verità impronunciabili, di qualche “…vecchio ritornello che nessuno canta… Leggi il resto »
Infatti credo che la demolizione della nave Genevieve sia stato l’emblema di una città che rimane ancorata al passato soltanto nella retorica ma al tempo stesso rifiuta quelle tradizioni senza però riuscire ad ammodernarsi con un conseguente declino sotto gli occhi di tutto. Quello che è stato per la pesca presto lo sarà per il turismo e per il commercio…. e dopo ci rimarrà ben poco di questa città.
Mi dispiace che la popolazione non abbia una levata di orgoglio per premere sulla politica per far tornare San Benedetto una città di rilievo nel panorama nazionale.
Per far ciò che comprensibilmente auspichi, il cittadino di San Benedetto del Tronto dovrebbe procedere in una sorta di sublimazione del proprio animo, purificandolo da una triste infezione che lo caratterizza da tempo immemore: l’invidia. Solo unendo gli intenti, seppure nel rispetto delle diversità di pensiero, disposti ad un confronto non distruttivo, sarebbe possibile realizzare un’idea di sviluppo futuro che riesca a coinvolgere positivamente persone di buona volontà che per il momento, invece, sono spesso impegnate a combattere tra loro, a competere in una lotta per la sopravvivenza, senza esclusione di colpi. Come ‘nu di lentane vinne a resplenne ancòre,… Leggi il resto »
L’invidia non è un virus di noi sambenedettesi, ma è semplicemente un peccato capitale, che unisce tutta l’umanità!