SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tre gol, quattro “legni”, altrettante occasioni di rilievo. E una pressione costante sulla difesa piacentina, iniziata attorno al 25esimo del primo tempo e protratta fino al 2-0 segnato da Rapisarda. La Samb più bella dell’anno, forse pari soltanto al 3-0 con cui si è vinto con la Fermana, squadra di ben altra caratura rispetto all’arcigno Piacenza, arriva a fine maggio.

Lontana parente della formazione volitiva ma confusa che s’era vista con il primo Moriero (ma allora non c’erano Bellomo e Marchi e c’erano invece Troianiello e De Cecco), ma distantissima anche da quella disegnata da Capuano. Addio 3-5-2 e dentro un inedito 4-4-2, mai sperimentato in stagione, con due  uomini schierati in posizione completamente nuova: Patti e Marchi. Come già a Trieste, Moriero ha bilanciato la presenza di quattro giocatori meno portati alla copertura (Miracoli, Bellomo, Bove e anche Valente) con tre difensori puri più Rapisarda nel reparto arretrato. Ne ha sofferto un po’ Valente in avvio, che non ha trovato un compagno in grado di comporre una catena di sovrapposizioni, anche se con il trascorrere dei minuti l’esterno rossoblu ha saputo ricavarsi uno spazio idoneo.

Marchi, invece, dopo un girone e più come mediano in coppia con Gelonese, ha giocato come esterno destro di centrocampo. Lasciando però il compito di incursore al terzino Rapisarda mentre Marchi ha dato come al solito tutto se stesso in una corsa continua e forsennata: in questo modo ha blindato la corsia destra e si è catapultato spesso in proiezioni offensive verso il centro, in questo modo garantendo a Bellomo la possibilità di appoggio e liberando la marcatura a Rapisarda.

Un 4-4-2 molto coeso dunque, inatteso perché la Samb non ha gli uomini giusti sulla carta per giocare così ma oggi la compattezza di centrocampo e difesa ha consentito a Bellomo di giocare in maniera spensierata, garantendo il massimo della creatività al fantasista di Bari Vecchia al quale Moriero ha messo a disposizione pennello, colori, tavolozza e tela da pitturare a piacimento.

Un Moriero che con questa partita ha riscattato l’esonero di novembre. Ora arriverà il momento di confermarsi, il che è più difficile. Insomma, con un sorriso, possiamo dire che contro il Piacenza Moriero è stato il vero “scienziato”.