SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo una settimana tempestosa la Samb torna a vedere il sole, paradossalmente in una delle serate più fredde della stagione. Quella che esce dal Bonolis di Teramo è infatti una squadra che può guardare al futuro con più ottimismo nonostante le scorie che si porta dietro da Caserta, una trasferta che è costata l’isolamento monastico monteprandonese (manco a farlo apposta proprio mentre si celebrava il più famoso frate piceno) e decisioni forse nette da parte della società (Sorrentino e Damonte, ieri esclusi, potrebbero entrambi salutare San Benedetto).
Teramo però, restituisce una Samb che può considerarsi tra le compagini più in forma del campionato, se prendiamo come campione di laboratorio le ultime tre partite. Un campione che coincide con l’esatto ciclo di vita della gestione Capuano e che diventa inevitabilmente anche un bilancio dell’operato del nuovo allenatore. A parte il Padova infatti, che sembra voler fuggire là davanti, solo il Sudtirol e la rediviva Reggiana negli ultimi 270 minuti di campionato, hanno tenuto il ritmo della Samb.
INTENSITÀ. E di questione di ritmo si tratta davvero, forse. Perché la più evidente delle caratteristiche che Ezio Capuano ha esportato in riva all’Adriatico è una ritrovata intensità applicata a tutto l’arco della partita che magari non è solo merito della carica emotiva, che assieme a una fine dialettica e a un atteggiamento da astuto ammaliatore, sembrano essere parte del DNA dell’eccentrico mister campano. Della Samb di Moriero, si diceva, “gioca troppo bassa” e ancora “dura solo un tempo”, due caratteristiche non per forza slegate. Forse, e dico forse, questo ritrovato ritmo e una spina attaccata 90 minuti, potrebbero essere semplicemente i sintomi di linee di reparto più strette e di una difesa, rinforzata e più sicura, che gioca volentieri qualche metro più avanti allungando la vita, in partita, alle batterie di qualche giocatore un po’ più “aristocratico”.
SECONDE PUNTE. Parliamo di Esposito e Di Massimo. Su cui, appena ingaggiato Capuano, ci sbilanciammo dicendo che i due giocatori, più simili al prototipo di una seconda punta che al modello di un esterno, avrebbero potuto trarre giovamento dal 3-5-2, alla cui conversione definitiva da parte della Samb, Teramo potrebbe essere stata testimone. E se le rinnovate circostanze potrebbero segnare il destino, a gennaio, di calciatori forse non più indispensabili quali Troianiello e Valente; ci sono dei giovani, parimenti, a cui Capuano ha probabilmente capito di non poter rinunciare.
T’AMO PIO BOVE. Gabriele Bove per esempio, che ha le stimmate da campione e quando le hai poco importa se ti hanno definito, dalle parti di Vinovo, il “nuovo Pirlo”. In Serie C puoi anche giocare da mezz’ala. E se poi lo fai con qualità e freddezza sotto porta ti candidi a inevitabilmente a un posto da titolare a tempo indeterminato. Soprattutto perché il talento scuola Juve (a proposito, di lui si dice che lo scorso anno fosse il pupillo dello stravagante Dani Alves) è uno dei pochi in grado di dare a questa squadra ciò che le manca: i movimenti senza palla dei suoi centrocampisti, indispensabili per superare quelle fasi in cui la Samb, specialmente in casa, sembra schiacciata e incapace di produrre trame che non vadano a sbattere contro i parastinchi di qualsivoglia avversario che calpesti l’erba del Riviera. E Gabriele Bove ieri ha dimostrato di poter dare il là al perfezionamento di questo piccolo-grande dettaglio. Più di Vallocchia, che nei fatti ha cambiato la partita, ma che per diventare grande probabilmente deve fare meno e deve limitare quegli strappi palla al piede che le sue enormi qualità gli consigliano, sacrificandoli sull’altare del bene di una squadra il cui limite più grande in questo momento è, a livello offensivo, la creazione e lo sfruttamento dello spazio. sexlviv.com
VERSO LA RICERCA DELLA FELICITÀ. Teramo-Samb è dunque una partita che ha fatto sorridere tutti, ma che non può far dimenticare i limiti di una squadra che ha ancora dei vizi, come quello di retrocedere in battaglia (Pegorin ha salvato con una gran parata un gol che nasce dal troppo campo concesso al Teramo nel finale) e che ha delle virtù, forse ancora eredità delle scelte “green” di Moriero, che vanno preservate. Fra tutte la verve e la sana “incoscienza” dei giovani. Che possono essere il primo passo verso la ricerca della felicità, dalle parti di San Benedetto.
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Bell’articolo. Quello che non va nella Samb è la fase offensiva. Gli attaccanti finora non si stanno dimostrando all’altezza. Miracoli sarebbe bravo in area di rigore, ma ci gioca poco perché non ha grandi rifornimenti. Non attacchiamo con le idee chiare o per limiti soprattutto degli attaccanti esterni. Esposito, Valente, Troianiello e Di Massimo non hanno finora inciso. Io penso che se gioca titolare Di Massimo già si capisce che non hai degli attaccanti di un certo livello, perché seppure rispetto all’anno scorso è migliorato, non mi sembra giocatore ancora pronto per essere un punto di forza di una squadra… Leggi il resto »
La Samb ha un grande attacco e lo dimostra il fatto che, tranne a Fermo, ha sempre segnato e per prima fuori casa. Chiaro segnale di un attacco prolifico. I problemi sono altri, esattamente due: siamo una squadra che se viene attaccata prende sempre gol (a Teramo non è capitato per caso) mentre quando si scopre come deve fare in casa concede tante occasioni da gol, in contropiede, agli avversari e stenta naturalmente a segnare perché manca un centravanti esperto e furbo in grado di approfittare della minima occasione. In conclusione Capuano ha un attacco molto forte, una difesa da… Leggi il resto »
In avanti Miracoli non tira…ha solo il sinistro…..ne tantomeno tentiamo tiri da fuori…gli esterni non sono veri bomber…infatti le vittorie sono arrivate quasi tutte da inserimenti..vedi Gelonese…Bove…Vallocchia..Miceli…questo delimita una carenza offensiva per caratteristiche di giocatori che mancano in avanti….e’ vero che quando segnano tutti la squadra e’ piu’ forte…in ogni caso come lei Direttore ritengo che la squdra in questo campionato non e’ debole…e che necessità di un Bacinovic che torni ad essere incisivo perche’ la debolezza maggiore e’ proprio in quella parte del campo.
Anche Maradona aveva solo il sinistro :)
Scherzi a parte, ogni tanto dovremmo ricordarci che giochiamo in serie C.
Non sono d’accordo, perché l’attacco forte non dovrebbe faticare così tanto in casa anche se le squadre si chiudono. Sicuramente mi terrei Di Massimo ed Esposito. Uno tra Valente e Troianiello me lo toglierei e forse di più il secondo per avere più soldi per una punta con le caratteristiche che ha descritto lei. A meno che non si accenda da qui a fine dicembre. Miracoli è quello. Deve poter giocare di più in area. Certe caratteristiche sono certo migliorabili, ma non da trasformare uno che è per natura uomo da area di rigore in uno da manovra. Almeno non… Leggi il resto »
Insomma per lei i numeri non contano.
i numeri dicono anche che in casa non segniamo da tre partite, l’ultima volta che ho visto gonfiare la rete al Riviera era contro il Santarcangelo. Era l’ otto di Ottobre.
Appunto. Lì serve trovare soluzioni
Se parliamo di numeri Mettiamoci anche i punti da noi persi con Fano Renate Vicenza sud tirol ecco qua che forse il Padova ci doveva rincorrere visto che loro qualche partita la rubano come quella a San Benedetto metti 2 punti meno x loro e 1 in più noi o sbaglio?
Miracoli, dopo un inizio stentato, era entrato in ottima forma e si muoveva benissimo andando anche a segno con regolarità. L’infortunio lo ha stroncato nel momento migliore. Riprendersi e tornare sui livelli di inizio stagione è un processo che richiede un po’ di tempo. Diamogli fiducia. Tanto più che fino a gennaio alternative concrete non ce ne sono. Poi ovviamente qualcuno dovrà arrivare, anche per via dell’uscita ormai sicura di Sorrentino.
Tra i vizi…..subiamo troppo le palle alte nella ns. area…da cui scaturiscono i pericoli maggiori (vedi Bassano e Teramo sui calci d’angolo) e ne prendiamo troppo poche nell’area avversaria….inoltre il ns. caro Baciccio (Bacinovic) come lo chiamiamo sugli spalti deve aumentare la capacità di giocate che tra le linee superano il centrocampo avversario..cosa che non sta facendo piu’ come lo scorso anno….non sono d’accordo su Valente…lui e’ in grado di giocare sia a dx che a sx e in fase offensiva puo’ essere una valida alternativa come quinto di centrocampo laddove Bove giochi arretrato a posto di Bacinovic come ha… Leggi il resto »
Valente non è un’alternativa. Merita di giocare di più.
infatti ho sostenuto che dovrebbe giocare come quinto di centrocampo…ed e’ un alternativa offensiva ottimale.
Una delle cose che Moriero faceva molto bene era avvicendare gli esterni durante la partita, per averli sempre freschi nel corso della gara. Per questo motivo sono pienamente d’accordo col direttore sul fatto che Valente vada sfruttato di più, anche partendo dalla panchina. L’alternanza tra lui e Esposito (anche in base alla condizione del momento) è una delle cose che ha funzionato meglio quest’anno.
“Mandare via Valente solo un incompetente o un pazzo lo può fare”. “Vallocchia e Bove devono giocare sempre”. Esattamente. Anche per tutto il resto io e lei vediamo il calcio allo stesso modo.
Certo potrei sbagliarmi anch’io. Anche perché non siamo stipendiati per fare gli allenatori
Certo, sono d’accordo.
Oltre a quelli citati in partenza insieme a Damonte, inserirei anche Di Cecco perché a centrocampo ci mancano uomini piu’ fisici (e cattivi) e con piu’ centimetri…quindi manderei via 4 giocatori per comprarne tre…una punta e due centrocampisti…anche se vorrei vedere giocare Candellori qualche volta inifine Bacinovic o si sblocca veramente oppure anche lui va in discussione.