SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricordate il muro di Viale delle Palme, parallela di Viale Buozzi, ripulito dai graffiti (CLICCA QUI) lo scorso 3 novembre? Beh c’è qualcuno che ha apprezzato l’olio di gomito buttato giù in occasione della celebrazione dei caduti (il manufatto nei pressi della ferrovia fu pulito visto che il giorno dopo sarebbe stato teatro delle celebrazioni del 4 novembre) ma che si spinge più in là, vedendo per quel particolare tratto del rilevato ferroviario un destino più utile e, di certo, più nobile.

“Perché lasciarlo vuoto ed anonimo quando lo si potrebbe trasformare nelMuro della poesia sambenedettese? La nostra cittadina nasce come piccolo borgo marinaro e si sviluppa nel corso dei secoli grazie prima alla pesca e poi al turismo. Della storia e delle tradizioni della nostra città si può trovare riscontro nelle bellissime poesie dialettali scritte da alcuni illustri sambenedettesi” scrive il sambenedettese Dario Caselli su Change.org, la famosa piattaforma per le petizioni on line dove il giovane ha lanciato proprio oggi una raccolta firme.

“Sfruttiamo quella lunga passeggiata illuminata che costeggia gli oltre 200 metri di muro per poter leggere poesie in dialetto sambenedettese riguardanti scene di vita quotidiana e marinara e poter così rivivere e ricreare nei pensieri di noi tutti la Sammenedette di una volta” è l’idea di Dario che si pone l’obiettivo di 100 adesioni per portare la proposta direttamente sul tavolo del Sindaco Piunti.

“Penso per esempio alle poesie “Lu caleje” e “Lu frastire” di Giovanni Quondamatteo, a “Vanne Lancette mi’ ” di Vespasiani od alla blasonatissima “Sammenedette” di Bice Piacentini. Mi immagino uno strato di pittura monocolore e sopra di esso decine di poesie grandi e leggibili recanti il nome dell’autore e la traduzione in italiano a lato, così da far fruire il tutto anche ai giovani sambenedettesi ed ai forestieri” un’idea a “costo zero” (o quasi) per l’amministrazione secondo il ragazzo ma con un valore grande e che, rispetto a un grande concerto o un grande evento (“che durano un paio d’ore”), resterebbe per sempre.

Un’idea che ci sembra giusto condividere e allora vi invitiamo a firmare la petizione di Dario Caselli CLICCANDO QUI.