SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ittico e Anghiò, Anghiò e Ittico, in questi giorni le querelle relative al festival del pesce hanno popolato i giornali con diverse opinioni, sia sul passato che sul presente/futuro, tutte incentrate però, finora, su semplici rilievi di carattere politico o di indirizzo turistico-organizzativo. Fino ad ora.

Già, perché la notizia di oggi è di una denuncia che arriva dal consigliere comunale Bruno Gabrielli, già autore qualche giorno fa di alcune esternazioni riguardanti “Ittico” sugli aspetti di cui poc’anzi.

Gabrielli, che racconta di un episodio notato all’ultima serata del Festival, il 14 agosto, riportando una serie di particolari: “Nella serata di lunedì, passeggiando per il centro nei pressi della location di “Ittico”, mi sono reso conto di un forte olezzo di pesce e ho notato, dietro gli stand gastronomici, un tubo giallo dal quale fuoriuscivano dei liquami (“presumibilmente acqua dovuta alla lavorazione del pesce” aggiunge) che si riversavano direttamente in strada (praticamente in Piazza Giorgini, di fronte all’Hotel Calabresi). L’ex presidente del consiglio comunale poi allega una serie di foto scattate da lui stesso e già pubblicate sul suo profilo facebook la sera stessa del 14 agosto.

“Sembrava di stare a Calcutta” chiosa il politico “si è data una pessima cartolina di San Benedetto proprio il giorno di Ferragosto e proprio mentre il Sindaco diceva che era andato tutto bene” continua Gabrielli. L’esponente di Forza Italia, che annuncia che produrrà un’interrogazione in consiglio sulla questione, riporta di aver avvertito anche i Vigili Urbani che avrebbero compiuto dei rilievi sul punto indicato dal consigliere, che si auspica “che vengano fatti accertamenti e individuati i responsabili, perché quanto accaduto è un grave danno di immagine per San Benedetto oltre che una questione che solleva aspetti di carattere sanitario” col consigliere che precisa: “Quei liquami, e in generale gli scarti delle cucine, vanno trattati adeguatamente. Esistono serbatoi appositi e ditte specializzate per questo genere di mansioni.”

Gabrielli poi chiude: “Se queste sono le premesse, faccio fatica a credere che si possa raggiungere il livello del Summer Jamboree di Senigallia, come si sono auspicati gli organizzatori”.