
ACQUAVIVA PICENA – Il veleno nella coda. Una campagna elettorale non priva di colpi e risposte, quella acquavivana, come nella sua tradizione, d’altronde. Lo sfidante Sante Infriccioli di Acquaviva Futura chiede conto al sindaco in carica Pierpaolo Rosetti della cerimonia relativa alla nuova scuola: “Una cerimonia simbolica, perché il plesso scolastico sarà aperto il prossimo anno scolastico”.
“Quello che non ci convince è perché sia stata fissata una presentazione da parte della dirigente scolastica pubblicata in data venerdì 26 maggio per il 7 giugno e non allora direttamente una inaugurazione da parte del Sindaco dato che lo stesso Sindaco Rosetti aveva fatto sapere che la nuova scuola di Acquaviva, ospitata nei moduli dell’Expo, sarebbe stata inaugurata a Giugno non appena le installazioni fossero state completate, e che si sarebbe trattato di una cerimonia simbolica, dato che la “campanella poi suonerà il prossimo anno scolastico” si legge nella nota.
“A noi è venuto il dubbio che ci sia di mezzo la legge che, a far data dalla convocazione dei comizi e fino alla chiusura delle operazioni di voto, vieta a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni (articolo 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28) e della legge che, per le elezioni comunali, vieta di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere (articolo 29, comma 6, della legge 25 marzo 1993, n. 8). Siamo certi che il sindaco Rosetti, da uomo di legge, tali norme le conosca benissimo” continua.
“Secondo noi si sarebbe trattato di una cerimonia volta non a realizzare una “comunicazione di servizio”, ma “comunicazione d’immagine”, quattro giorni prima del voto, in violazione della legge – scrive Infriccioli – Non possiamo dire la stessa cosa da parte del sindaco Rosetti che ha “provato” a portare centinaia di persone in un cantiere in corso d’opera, quindi privo di tutte le sicurezze e certificazioni del caso” si legge.
“Il suo modo di operare non è da primo cittadino: prima chiede verbalmente alla Dirigente di organizzare la “presentazione” per poi “prendersi il merito” di averla fermata per mancanza di “qualche carta”. Secondo noi l’amministrazione comunale doveva uscire con un comunicato ufficiale spiegando, nel dettaglio, i motivi dell’annullamento visto che erano state interessate tutte le famiglie, gli alunni, il personale scolastico e la società che gestisce il servizio di scuolabus. Ringraziamo ancora la dirigente per aver impedito che i nostri ragazzi venissero portati in un luogo ancora non sicuro (speriamo lo sia per settembre visto che tutti noi vogliamo i nostri figli ad Acquaviva)”, conclude.
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