SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Proprio mentre la Samb metabolizzava il pareggio di Lecce, che è costato l’uscita dai playoff, i rossoblu venivano raggiunti da un’altra brutta notizia ovvero l’accoglimento del ricorso presentato dalla Procura Federale da parte della Corte d’Appello per il “caso” Federico. In primo grado infatti la Samb era stata soltanto “multata” per il presunto ritardo negli emolumenti all’ex Ds Sandro Federico, mentre ora è arrivato anche il -1 in classifica da scontare, però, nel campionato appena concluso, senza dunque handicap all’inizio della prossima stagione per i rossoblu.

Per commentare la decisione della Corte abbiamo sentito il Dg rossoblu Andrea Gianni, che dalla giustizia sportiva non ha ricevuto inibizioni, mentre 30 giorni sono andati al presidente Franco Fedeli, all’Ad Andrea Fedeli e a Massimo Collina, commercialista che “tiene i conti” della società di viale dello Sport. “Non hanno voluto creare un caso giurisprudenziale, non hanno voluto creare un precedente” chiosa l’avvocato riferendosi alla decisione della Corte d’Appello Federale “e questo dispiace perché la Samb è una società sana e ha dimostrato ampiamente di avere ragione in questa vicenda”.

Il dirigente rossoblu poi, va più nello specifico: “Nel momento in cui abbiamo dimostrato che il pagamento è avvenuto non possiamo essere condannati. Al limite possiamo essere condannati per l’uso improprio del conto corrente della società (che era il secondo capo d’accusa pendente per la Samb n.d.r.) ma questo non comporta un punto di penalizzazione quindi tutto ciò dimostra che c’è una falla nel diritto sportivo” chiude Gianni.