
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quale destino per l’area Brancadoro? Se lo chiedono i rappresentanti di “A Sinistra in Comune”, che vanno all’attacco di Paolo Perazzoli: “Il candidato del partito della nazione ha più volte affermato che bisogna intervenire, in particolare, facendo proprio il progetto già presentato dai proprietari dell’area”.
Secondo la civica di Luca Spadoni, l’ex consigliere regionale farebbe riferimento al progetto Virtus Area, che prevedrebbe, nei 192 mila metri quadrati di territorio di proprietà dei proponenti, la costruzione di alcune centinaia di migliaia di metri cubi in volume commerciale, in un albergo ed altro, a fronte di una contropartita di 4 campi di calcio/calcetto-polivalente e una piscina di piccole dimensioni.
“Il Piano regolatore generale su quell’area ha dato una destinazione interamente a verde e sportivo. È evidente quindi che con la scusa di dotare la città di nuovi impianti sportivi, in realtà, si metterebbe in atto una brutale cementificazione della zona, uno dei pochi polmoni verdi ancora rimasti in città. Noi siamo contrari e proponiamo, tra le ipotesi, una trattativa con i proprietari dell’area che porti a cedere una parte di questa per estinguere l’elevato debito Ici/Imu contratto col comune; il cambio di destinazione della restante parte di area a destinazione agricola; la destinazione dell’area acquisita a patrimonio pubblico totalmente a parco urbano”.
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Corrisponde a verità che nel progetto virtus area sono previsti anche 28000mq di commerciale per negozi di articoli sportivi?
cinque anni in giunta, cinque anni affianco all’assessore all’urbanistica che a fine mandato dichiara spudoratamente che è meglio non fare il prg per difendere il territorio, cinque anni di assordante silenzio quando si sarebbe almeno potuto chiedere, se non realizzare il prg a crescita zero, ed ora l’alternativa quale sarebbe? rimandare il prg di altri cinque anni per conservare il verde della zona brancadori? Perazzoli ha dichiarato di voler fare il nuovo prg, questa sarà la sede per lanciare le proposte e per discutere seriamente del territorio, non altri cinque anni di silenzio!