SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Critica molto dura nei confronti di come il sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari avrebbe gestito l’intera vicenda relativa allo stadio Ballarin e distacco dagli altri comitati cittadini. Il comitato “Salviamo il Ballarin, la storia e il diritto allo Sport” ha inviato alla nostra redazione un articolato comunicato stampa che sintetizziamo di seguito.

“Siamo sorti nel dicembre 2012 a seguito di ripetuti annunci del sindaco Gaspari, che minacciava la demolizione del Ballarin con promesse di ambigue riqualificazioni. Il nostro obiettivo era ed è quello di evitare che l’attuale amministrazione, senza un chiaro progetto di riqualificazione, consegnasse alla città un ennesimo “Vuoto Urbano” alla stregua di quanto avvenuto per l’ex mercatino della Verdura, o “Non Luogo”, come l’ex mercatino del Pesce”.

Il Comitato scrive delle difficoltà di incontrare il sindaco Gaspari e quindi della decisione di raccogliere delle firme a sostegno della loro iniziativa: “Finalmente, il 27 marzo 2013, con 3.500 firme raccolte, abbiamo incontrato il sindaco, al quale ribadimmo il concetto che prima di una eventuale demolizione si sarebbe dovuto organizzare un Concorso di Idee, il più partecipato possibile, per dettare le linee guida per la riqualificazione. Gaspari ci risposte testualmente: Ho a disposizione 500 mila euro, sufficienti per la sola demolizione, neanche sufficienti per la recinzione (…) Non ho ulteriori risorse economiche, figurarsi un concorso di idee: chi mi succederà deciderà il da farsi“.

“A quel punto capimmo che non vi era modo di creare un percorso costruttivo e collaborativo con il principio della partecipazione, tuttavia, anche per dimostrare come in mancanza di risorse sia possibile organizzare un concorso di idee, pensammo di coinvolgere l’Unicef e aderire al programma “Città amica delle bambine e dei bambini”. Così il 18 ottobre 2013 il consigliere comunale Sergio Pezzuoli presentò una mozione riportante questo tema, mozione emendata dalla maggioranza e poi approvata dal Consiglio Comunale” si legge nella nota.

“La mozione numero 89 impegnava la Giunta Comunale a istituire un ampio Comitato di Coordinamento di soggetti rappresentativi del territorio (e quindi non solo dall’Unicef) che avrebbe dovuto supportare il percorso di riqualificazione, dalla progettazione partecipata alla realizzazione delle nuove strutture” e dunque, continua la nota “nonostante i solleciti, una interrogazione al Sindaco alla quale non ha mai risposto, l’arrivo del termine del mandato amministrativo, nonostante non abbia mai avviato la richiesta di verifica di bene culturale alla Soprintendenza e che il Ballarin si trovi a meno di 300 metri dalla costa e quindi è soggetto a vincolo paesaggistico e la eventuale demolizione va discussa con enti sovra ordinati e che il Ballarin abbia più di 70 anni e quindi il vincolo è ope legis, nonostante tutti i candidati sindaci anche del suo partito abbiano dichiarato che prima di demolire va trovata una soluzione partecipata e condivisa, lui, il sindaco, ha rilanciato l’ennesima provocazione: Ho trovato i soldi, circa 300 mila euro, ed entro poco tempo demolisco il Ballarin, non mi fermerà nessuno“.

 

 

“Dal mese di ottobre abbiamo deciso di disegnare le nostre idee per il futuro dell’area Ballarin con un progetto realistico. Abbiamo intrapreso un percorso progettuale coerente con la normativa urbanistica vigente e con azioni in corso e di confronto con la Soprintendenza al fine di trasformare i cosiddetti vincoli in punti di forza del progetto, ricucitura delle parti frammentate della città e nuova configurazione dell’area Ballarin.

In sintesi una progettualità basata:

  • sulla lettura strategica del sistema Waterfront;
  • sulla definizione di un assetto che investe l’intera facciata litoranea, da Grottammare alla Sentina;
  • sull’articolazione sistemica delle aree verdi litoranee;
  • sul miglioramento/potenziamento del sistema della mobilità veicolare e ciclo/pedonale;
  • sull’integrazione dell’area Ballarin con la città, con l’area portuale e con il Quartiere.
  • sul confronto con la Storia e il senso del Luogo.
  • sul mantenimento della destinazione a verde pubblico sportivo (interdisciplinare).

Il Comitato ribadisce la sua estraneità all’iniziativa intrapresa di recente da i due Comitati che hanno organizzato un loro referendum su alcune proposte per il futuro del Ballarin.

Pur essendo favorevoli al confronto di soluzioni progettuali diverse e alla partecipazione, si evidenzia il rischio di una strumentalizzazione dell’iniziativa che, in piena campagna elettorale e nell’imminenza delle elezioni amministrative, appare più che verosimile. Per questo continuiamo, senza perturbazioni particolari il nostro percorso progettuale.

Al più presto, nei modi e nei tempi opportuni, il nostro progetto sarà pubblicamente presentato, per ragionarci sopra e per giungere ad un’ipotesi d’intervento virtuosa e condivisa”.