SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di San Benedetto del Tronto, Gennaro Pappacena, ha emesso un’ordinanza. Il provvedimento riguarda la modalità di gestione, in via temporanea, dei rifiuti del carico e dei rifiuti prodotti dalle navi. Nell’ordinanza viene evidenziato che “a tutt’oggi la Regione Marche non ha ancora individuato le procedure per l’affidamento del servizio e la Capitaneria si trova nell’impossibilità di procedere a prorogare ulteriormente il servizio, per i vincoli derivanti dalla normativa comunitaria in materia e per espressa indicazione degli organi ministeriali e legali interessati”.

La Capitaneria di Porto ha ritenuto necessario fornire indicazioni agli utenti portuali che producono rifiuti provenienti dalle navi, con particolare riferimenti alla pesca e al diporto, al fine di consentire nelle more un adeguato smaltimento dei rifiuti prodotti. E’ stata ordinata, in attesa dell’individuazione del nuovo soggetto gestore del servizio di raccolta e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi che scalano nel porto di San Benedetto del Tronto (in via temporanea ed a decorrere dal primo gennaio 2016), l’attività di raccolta di rifiuti provenienti dalle navi che potrà essere svolta da imprese che oltre ad essere iscritte nell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, abbiano presentato presso la Capitaneria di Porto l’apposita denuncia di inizio attività ex art. Cod. Nav. con espressa attestazione dell’esistenza dei presupposti e dei requisiti di legge per l’espletamento della stessa (secondo quanto previsto dall’art. 30 del regolamento del Porto sambenedettese) approvato con ordinanza 33/2015 il 25 maggio.

L’elenco di soggetti autorizzati è consultabile, per sezioni regionali, direttamente via web all’indirizzo www.albonazionalegestoriambientali.it. Le ditte interessate allo svolgimento del servizio dovranno predisporre una propria organizzazione di mezzi e servizi, non potendosi avvalere delle aree attrezzata, dotazioni o strutture, attualmente presenti in porto. La denuncia di inizio attività di gestione e trattamento dei rifiuti e dei residui del carico che può essere effettuata anche il giorno stesso che si renda indispensabile provvedere al ritiro degli stessi. Altre disposizioni del servizio si trovano all’interno dell’ordinanza (clicca qui) inserita nel sito della Capitaneria di Porto sambenedettese.

I comandanti delle navi soggetti all’applicazione del Decreto Legislativo 24 giugno 2003 182 hanno l’obbligo di smaltire i rifiuti prodotti avvalendosi delle Ditte che avranno presentato richiesta alla Capitaneria di Porto. Per tale motivo è fatto divieto di conferire i rifiuti nelle aree attrezzate, strutture e dotazioni (cassonetti) presenti in porto. Permane l’obbligo di notifica per le navi, previsto dal punto 4. 4. 1. del nuovo Piano.

Nel porto rivierasco è fatto assoluto divieto di gettare rifiuti di ogni genere negli specchi acquei portuali, nelle aree portuali e nel mare territoriale di giurisdizione. Accumulare qualsiasi genere di rifiuto a bordo delle unità all’ormeggio. Depositare, abbandonare o disperdere sulle banchine o in altre aree portuali qualsiasi genere di rifiuto (reti, cavi, fusti di olio, esausto, imballaggi, accumulatori ed esausti). Manomettere e danneggiare contenitori situati nell’ambito portuale.

Il costo del servizio fornito dalle Ditte abilitate è determinato dalla libera contrattazione tra le parti (produttore: comandanti/conduttori e soggetto abilitato alla raccolta dei rifiuti). L’Autorità Marittima non è in alcun modo invocabile nell’ambito di eventuali controversie derivanti dalla contrattazione.

In caso di inosservanza delle disposizioni saranno applicate le sanzioni previste dal Codice Navale.