SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due percorsi paralleli che rischiano di non incontrarsi più. “Prendiamo atto che Pasqualino Piunti va avanti per conto suo su un campo non secondario come quello programmatico”, dichiara Giorgio De Vecchis. L’ex presidente del Consiglio Comunale fa riferimento al nuovo incontro di sabato scorso, nel corso del quale l’esponente azzurro ha lanciato tavoli di discussione su diversi temi cittadini. “Questa fase dovrebbe essere frutto di una sintesi, fatta all’interno di una coalizione. Il programma è frutto di una concertazione; se va avanti da solo evidentemente vuole fare una prova di primarie al primo turno elettorale, il 12 giugno”.

L’atteggiamento dei berlusconiani non piace affatto a Fratelli d’Italia, che torna a contestare a Piunti e al suo partito un isolamento volontario. Le parti sono ad oggi lontanissime, con la richiesta delle primarie che rimane sul tavolo soprattutto ora che sul fronte del centrosinistra è stato annunciato lo slittamento al 20 marzo.

“Il tempo ci sarebbe e potremmo ispirarci a quei comuni dove le primarie del centrodestra si sono già svolte”, prosegue De Vecchis. Ma molto probabilmente la richiesta cadrà ancora nel vuoto.

I timori di Forza Italia sarebbero due: una contaminazione del voto a danno di Piunti ad opera di partecipanti esterni e un mancato riconoscimento della leadership da parte di partitini e civiche qualora lo stesso Piunti dovesse imporsi. In altri termini: perché tuffarsi in una gara serrata se alla fine dei giochi il rischio di spaccature e mal di pancia rimarrà intatto?

Un labirinto senza uscita, un cane che si morde la coda. Anche perché l’exit strategy del candidato esterno non è più percorribile. Il terzo nome infatti non c’è ed è tardi per individuarne uno.

Ecco allora che i convegni di Piunti acquisiscono le sembianze di prove muscolari, fughe in avanti per mettere pressione agli avversari, più interni che esterni.

Forza Italia al momento può contare solo sull’appoggio di Ncd. La Lega ha deciso di non esporsi, tuttavia in caso di ulteriori terremoti non è escluso che riproponga il ticket con Fratelli d’Italia, già visto alle Regionali con discreto successo elettorale.

Non c’è due senza tre. Dopo gli autogol del 2006 e del 2011, il centrodestra dimostra che i proverbi esistono per essere rispettati.