
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E quattro. Antimo Di Francesco parteciperà alle primarie del centrosinistra, confermando le voci che lo davano in procinto di candidarsi a sindaco.
“In questo periodo ho avuto un riscontro diffuso e significativo da parte di tantissimi cittadini, che mi hanno chiesto di mettermi al servizio della città, incoraggiandomi e dimostrandomi grande affetto, fiducia, stima e sostegno”, dichiara il segretario provinciale del Pd.
“Il senso di responsabilità e l’amore infinito che provo verso la mia città mi spinge a mettere a disposizione la mia candidatura. Ritengo doveroso questo passaggio perché penso che non ci si autocandida per ricoprire un ruolo, bensì ci si mette a disposizione”.
Sabato 21 novembre alle 17.30, presso la sede dei Pescatori in Viale Marinai d’Italia, Di Francesco organizzerà un incontro pubblico, in occasione del quale presenterà il “Manifesto per la città di San Benedetto”.
“Credo sia giunto il momento di dare alla nostra città una prospettiva degna della sua importante storia e fiera delle sua tradizioni e straordinarie capacità,con idee innovative, nuove energie e risorse umane che costituiscono una collettività protagonista mettendo in campo un progetto di futuro, un programma di cambiamento innovazione e rinnovamento per costruire una nuova idea di città. Una città che deve tornare con entusiasmo determinazione ed autorevolezza a pensare in grande”.
Frasi che denotano un punto di rottura con l’amministrazione Gaspari, di cui Di Francesco è stato esponente nei primi cinque anni (nei ruoli di vicesindaco e assessore al Bilancio).
Va ora capito se la mossa del segretario cambierà le carte in tavola, magari con il ritiro dell’esponente renziano Tonino Capriotti. Il diretto interessato ha smentito qualsiasi ipotesi di passo indietro, parlando di una candidatura rafforzata col passare del tempo: “La strumentalizzazione sul mio nome conferma che il cambiamento è in atto. A chi non l’avesse capito ricordo che il vento non si ferma con le mani”.
Eppure, era stato lo stesso Comitato Adesso a spingere per la discesa in campo di Di Francesco, a patto però che si fosse arrivati ad una sintesi.
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Giunto il momento di dare alla città prospettiva degna della sua storia?
In pratica una certificazione della inadeguatezza dell’amministrazione DOVE SEI STATO uno degli interpreti principale! Non l’ho mica fatto io il VICE-SINDACO per 5 anni! Non sono mica io il segretario provinciale del partito che ha amministrato San Benedetto quasi ininterrottamente da una vita!
ha ragione. Ma sembra che questo sia il meglio che il Pd possa esprimere a livello locale. Si è distaccato dalla Giunta dopo il primo mandato, quando era evidente a tutti che Gaspari non aveva gli strumenti culturali ed il carisma per governare una città come San Benedetto. Mi era sembrato strano che uno come lui, avesse rinunciato a quella posizione. Ora capisco che dal di dentro le cose gli apparivano ancor più chiare.
Almeno lui, rispetto a Sorge ed Urbinati ha avuto il coraggio di lasciare prima dello sfacelo.
Troppo comodo! Appena visto le prime crepe è scappato con la poltrona di segretario a parargli il didietro e adesso pontifica sfruttando l’indecenza della sua amministrazione e autonominandosi al cambiamento! Se aveva gli attributi avrebbe lottato per far cambiare verso ai suoi compagnucci! Se questi sono i personaggi migliori che il PD può esprimere , poveri noi!
in parte, anche lui è stato partecipe delle gaffe del primo quinquennio Gaspari. Come abbiano fatto a non capire che il Ballarin fosse su terreno demaniale, ancora oggi rimane un mistero. Mi riferisco allo stanziamento della Fondanzione Carisap per la Grande Opera, poi dirottato a Grottammare, perchè nessuno della Giunta aveva letto le carte (in quel caso la colpa è più dei giovani assessori laureati, tra cui Di francesco che del sindaco che, ad occhio e croce avrà la terza media). Ma rispetto al quartetto che si presenterà alle Primarie mi sembra quello più adatto a capire le esigenze di… Leggi il resto »
Di Francesco è la persona più gradita al partito (a livello regionale e nazionale) per evitare di ripetere le figuracce che i sambenedettesi rimediano ogni volta che mettono il naso fuori dal loro circolo (evito di ripetere i soliti nomi). Non so se riuscirà a spuntarla nella lotta con le fazioni locali ma almeno è un presentabile che è uscito dalla casa di Gaspari alle prime crepe prima che crollasse tutto.
Ha avuto più buongusto di Urbinati (che ha aspettato il voto delle regionali) e la Sorge che ancora sono legati al sindaco della decadenza.
Caro Vesperini,
il fatto che un uomo di destra come lei si spenda con queste parole mi fa specie. Sono d’accordo con lei sul fatto che avrebbe dovuto far qualcosa per fermare il declino della giunta Gaspari, ma non sul resto.
Qual’è il problema se il nucleo forte del Pd si è formato ad Offida? Meglio lasciarsi governare da incapaci?