SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Terremoto politico ad un passo dal traguardo. Socialisti e Sinistra Ecologia e Libertà minacciano l’uscita dalla maggioranza se l’amministrazione comunale approverà tre progetti contenuti all’interno dei Piani Operativi di Riqualificazione Urbana.

Un’insidia inaspettata soprattutto dopo lo scoglio del Bilancio di Previsione, superato a luglio nonostante i mal di pancia della fronda portodascolana del Pd.

Ma per il sindaco Gaspari gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Stavolta riguardano nuove cubature che andrebbero ad interessare la zona Luna Park, l’area mare nelle vicinanze della piscina Gregori ed un perimetro non distante dal Palariviera.

“Come Socialisti abbiamo approvato 16 punti su 19 – precisa il segretario socialista Umberto Pasquali – ne riteniamo inadeguati 3, perché non riscontriamo un interesse pubblico. Vogliamo che l’amministrazione rifletta bene e ne ridiscuta. Crediamo sia opportuno far decidere la prossima amministrazione. Parliamo di aree fortemente strategiche, perché vincolare le decisioni del futuro sindaco a quattro mesi dal termine del mandato?”.

La zona Luna Park negli anni scorsi fu ritenuta ideale per la realizzazione di una nuova piscina, in cambio di una destinazione commerciale e strutture residenziali. “E’ vero che le cubature da concedere sarebbero minori – prosegue Pasquali – ma all’epoca per una piscina valeva la pena fare un sacrificio. Adesso che l’impianto natatorio è sfumato, no”.

I Socialisti non sono disposti a compiere passi indietro: “Il sindaco vuole un voto unanime in giunta. Noi siamo disposti a dimetterci, così da garantire un’unanimità che non possiamo concedere. Poi sarà il Consiglio Comunale a esprimersi”.

In assise il Psi conta un esponente, mentre i vendoliani nessuno. Lo scossone non causerebbe ribaltoni, anche grazie al supporto del presidente Calvaresi. Tuttavia il danno sarebbe d’immagine, alla vigilia di una campagna elettorale che vedrà Socialisti e Sel nella squadra del centrosinistra.

Ad oggi la giunta è composta dal sindaco Gaspari, Paolo Canducci, Margherita Sorge, Eldo Fanini, Leo Sestri e Luca Spadoni. Marco Curzi e Fabio Urbinati sono usciti strada facendo. Qualora il divorzio si compisse, rimarrebbero in quattro, primo cittadino compreso. Non proprio un bel biglietto da visita in vista del 2016.