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Pagina Facebook “Il lungomare è nostro e lo progettiamo anche noi”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Verso la conclusione della nostra inchiesta di “giornalismo partecipativo” presentiamo una serie di intervisti con imprenditori del settore turistico, in modo da ampliare l’osservazione dal punto di vista politico-progettuale (il 28 gennaio) a quelli di comuni cittadini o architetti, anche a chi trae sostentamento proprio da un’attività commerciale strettamente connessa con il lungomare.

Iniziamo con Giuseppe Ricci, presidente di Itb Italia e titolare storico dello stabilimento “Stella Marina”. Ricci, innanzitutto, si dimostra scettico sul fatto che realmente, il prossimo autunno, si avviino i lavori per i primi 400 metri nord del lungomare: “Il sindaco aveva detto che a febbraio sarebbero iniziati i lavori per il pennello sull’Albula, qui invece è ancora tutto fermo e fra poco parte la stagione. Secondo me non faranno nulla”.

“Certo, c’è da dire che realizzare 400 metri di nuovo lungomare senza una programmazione per la parte restante, ha poco senso. Personalmente sono portato a chiedere che di questa vicenda se ne occupi integralmente la prossima amministrazione, che sia in grado di iniziare e completare l’opera. Non vedo quale sia l’utilità, invece, di un intervento così sommario e con il rischio che, invece di migliorare il nostro lungomare, si faccia qualcosa poco affascinante”.

Secondo Ricci “il nuovo lungomare di Porto d’Ascoli, pur con i suoi difetti, è in grado di attrarre il piacere dei turisti, che rilasciano dichiarazioni tutte soddisfacenti. Invece pensare di realizzare una pavimentazione di poco valore, nonostante gli alti costi previsti, per quanto riguarda il tratto nord, è una soluzione che non ci entusiasma. Dobbiamo fare in modo che l’opera sia di per sé attrattiva. Se non c’è modo di realizzare un lungomare di qualità, aspettiamo la prossima giunta”.

Sul tema della possibile realizzazione di una corsia ciclopedonabile, Ricci non è contrario: “Il lungomare va decongestionato, vedere una lunga fila di automobili parcheggiate non è un bel biglietto da visita. Bisogna puntare sulla vivibilità. Certo, occorrerebbe ricavare parcheggi in altre zone: penso ad esempio all’ex Tirassegno, alla zona stadio. Ma anche ad alcune aree di via Piemonte tutt’ora sotto utilizzate. Anche l’Albula, nel tratto tra ferrovia e lungomare, potrebbe essere parzialmente coperto, in modo da non creare pericoli e garantire nuovi posti auto. Insomma, occorre valutare bene tutto: nei prossimi giorni saremo a Terracina dove vedremo il progetto del nuovo lungomare che si annuncia di notevole livello. Noi ci vantavamo di averne uno che era il lungomare più bello d’Europa, e non possiamo restare indietro”.