SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Appena Giovanni se ne è andato il mio primo pensiero è stato quello di comunicare alla città i motivi per cui la scomparsa rappresenta una grande perdita per tutta la riviera picena. Innanzitutto per il fatto concreto che nessun’altra sua poesia vedrà la luce. Anche se alcune, le ultime, sono ancora inedite.
Purtroppo, come ho già avuto modo di scrivere, ho la presunzione di affermare che Giovanni Quondamatteo può considerarsi un genio incompreso, come ha ben dimostrato l’assenza di rappresentanti delle istituzioni cittadine al suo funerale ma molto di più lo hanno dimostrato le parole che ha speso per lui in una nostra intervista (nel settimanale in edicola da sabato), un sambenedettese di grande spessore culturale e storico come Gabriele Cavezzi.
Perdita che io e tutti quelli che sono d’accordo con me (l’aiuto di Cavezzi è fuor di dubbio) vorremmo recuperare con ricordi degni della sua grandezza. Il primo dedicandogli gran parte del settimanale in edicola sabato, un giornale che lui adorava fino a dedicargli una bellissima poesia quando si chiamava Sambenedetto Oggi. La ri-pubblichiamo integralmente ma non posso negare che, rileggendola, due passaggi mi hanno emozionato moltissimo, passaggi che farò di tutto per non smentirli. Li ritengo infatti due profezie, eccole: “stu giurnale rrevarà lentane” e nelle ultime due righe: “raccònde sempre nu mare de veretà, so le cuse e i fatte de la città”. Era il 1994 e Giovanni mi aveva letto nel cuore.
È nostra intenzione trasformare e ampliare la sua biografia (mini nelle pagine del settimanale) in un volume intitolato Giovanni Quondamatteo, lu poète, come in molti lo individuavano.
Per questo motivo invito i nostri lettori a leggerlo attentamente e a conservarlo per tramandarlo ai posteri in attesa di un libro degno della sua vena artistica e poetica. Aggiungo che chiunque vorrà potrà inviarci la propria sincera testimonianza che non mancheremo di inserire.
Due persone che lo hanno conosciuto da vicino come me mi hanno pregato di veicolare sul prossimo Riviera Oggi le loro sensazioni, Pietro Rosetti detto ‘Bistècche’ e Giuseppe Ricci. Li ho accontentati.
Due testimonianze (leggetele e ve ne renderete conto) che cozzano con il disinteresse della giunta comunale che se l’è cavata con una nota del sindaco ma anche con quello degli altri organi di informazione, come se il primo febbraio 2014 fosse morto un uomo qualunque. Credo che sia stato un errore imperdonabile del quale, ne sono certo, se ne pentiranno.
Lo ricordo, nero su bianco, per far sì che, come spesso capita, fra alcuni anni non tutti possano salire sul carro del… vincitore.