SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il gruppo consiliare del Partito Democratico si riunisce. A sette giorni dal Consiglio Comunale, che ha affidato provvisoriamente la gestione dello stadio all’Asd Sambenedettese, il primo partito di maggioranza tenta di confrontarsi sui problemi che attanagliano l’amministrazione comunale.

Il capogruppo Claudio Benigni vuole capire se i mal di pancia si siano limitati alla delibera – poi emendata – sulla gestione del Riviera delle Palme o se rischiano di invadere altre questioni.

Per l’appuntamento di lunedì sera non sono stati invitati i “dissidenti” Loredana Emili e Sergio Pezzuoli, considerati ormai a tutti gli effetti degli esponenti di minoranza. Una scelta che ha portato all’immediata reazione di Pezzuoli, pronto a ricordare come la tessera del partito sia ancora ben riposta all’interno del proprio portafogli: “Io sono a tutti gli effetti un tesserato e consigliere comunale del Pd, non possono essere loro a cacciarmi. Avrei diritto a partecipare”.

Potrebbe essere a questo punto Alessandro Zocchi ad invocare una riapertura nei loro confronti. Assai difficile però che il tentativo di mediazione produca i suoi frutti.

La fase pre-congressuale del Pd sta agitando l’animo dei militanti. “Non si vede un fiorire d’iniziative, di partecipazione,di discussioni culturali e politiche”, accusa l’ex onorevole Pietro Paolo Menzietti. “L’assenza di una discussione politica ridà forza all’idea di un partito che sia l’assemblaggio di diverse componenti ed emargina le forze interessate a innovare la politica e le istituzioni. Liberiamoci dall’arroganza di ritenere che la nostra giusta politica non sia stata compresa dai cittadini: in democrazia se manca il consenso dei cittadini è perché abbiamo sbagliato. E’ questa semplice considerazione che ci suggerisce la necessità di chiedere l’aiuto degli altri, anche di chi è critico nei nostri confronti avendo valide ragioni per esserlo, viste le sconfitte subite”.

Si fa quindi riferimento all’appiattimento del partito locale sulle politiche portate avanti da Gaspari. “Questa identificazione del Pd con l’amministrazione comunale è sbagliata perché diversa è la missione e diverso è il ruolo: il Pd è partito, cioè per definizione di parte; l’amministrazione è rappresentativa dell’insieme della città. La differenza è sostanziale, non un astratto sofisma. Caro segretario Giobbi, tu che sei persona saggia, puoi dare un importante contributo al Pd in questo momento particolarmente delicato per una discussione collettiva su temi di comune interesse molto utile per il presente e il futuro”.