SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel silenzio più assoluto solo una notizia pare ormai ufficiale: la questione relativa allo stadio non approderà al prossimo Consiglio Comunale. Un rinvio dato per scontato da giorni e motivato dalla grossa confusione che vige, ad oggi, attorno alla situazione del Riviera delle Palme.

Dopo l’abbandono della trattativa privata con Fabio Russo, nelle settimane passate la maggioranza aveva sposato la strada dell’indizione di un bando pubblico, con al centro dei giochi la convenzione inerente l’impianto sportivo. La delibera, di cui ancora non vi è traccia, prevedrebbe l’inclusione di un terreno di proprietà comunale attorno ai 100 metri quadrati, situato lungo Viale dello Sport, a breve distanza dalla struttura nella quale la Sambenedettese disputa i match casalinghi.

Nel lotto di terreno, l’impresa vincente installerebbe a quel punto una pompa di benzina low-cost. Una concessione che inizialmente si sarebbe dovuta compensare con l’impegno d’estinzione dei debiti (da destinare ai fornitori per la messa a norma del Riviera) contratti dalla Rdp, società di proprietà di Sergio Spina (ex presidente Samb), Enrico Cinciripini e Roberto Pignotti (attuale presidente del club).

Ora però sembra che questo vincolo sia definitivamente saltato, tanto da generare nuove perplessità all’interno del Pd. La domanda che si pongono i democrat è scontata: che senso avrebbe mettere sul mercato beni comunali se non utili nemmeno ad annullare gli arretrati della Rdp? A questo punto tanto vale mettere in ballo il terreno di un privato, magari col Comune chiamato esclusivamente ad autorizzare un cambio di destinazione.

La confusione è totale e preoccupa pure i tifosi, dato che il 31 dicembre scadrà il parere positivo della Commissione di Vigilanza sull’agibilità dello stadio. Un via libera che si sarebbe potuto allungare fino alla fine del campionato 2012-2013, ma solo a patto che vi fosse un progetto certo sulla messa a norma della struttura.

Nel frattempo, l’avvocato Paolo Gaetani, referente di Russo, afferma di non aver più avuto rapporti diretti col Comune, mentre una frangia di consiglieri comunali del centrosinistra storce il naso dinanzi alla situazione venutasi a creare. A loro avviso, non è ammissibile che per risolvere una situazione debitoria si pretenda l’intervento della politica, specialmente in un momento storico in cui i problemi dei cittadini sono altri e ben più gravi. Ma non è tutto: la stessa fazione considera il proprio compito ottemperato da tempo, ovvero quando l’amministrazione Gaspari mise a disposizione per vent’anni il Riviera delle Palme, in cambio del permesso di installare i pannelli fotovoltaici, capaci a loro volta di favorire la messa a norma della “casa” rossoblù.