ACQUAVIVA PICENA – A carte scoperte, finalmente. Il Popolo della Libertà getta la maschera ed annuncia il proprio appoggio a Teodorico Compagnoni alle elezioni acquavivane del 6 e 7 maggio: “Ufficialmente non comparirà il simbolo del partito, ma sosterremo lui, la sua persona, e non Sgariglia”. Parola del coordinatore provinciale Andrea Assenti, che finalmente risolve un caso durato tanti, troppi mesi.
“Abbiamo cercato più volte di far rientrare uno dei due – spiega – ci siamo però accorti che la frattura era insanabile. A quel punto abbiamo optato per Compagnoni, che è vicesindaco da dieci anni, mentre Sgariglia assessore da soli cinque. Lo reputiamo maggiormente esperto in campo amministrativo e affidabile politicamente, considerata la sua militanza da sempre nel centrodestra, prima in Alleanza Nazionale e poi nel Pdl. Ciò non toglie comunque che Sgariglia sia una brava persona”.
Qualcosa si era già intuito alla presentazione di “Acquaviva Futura”, al momento dell’illustrazione di un logo che molto ricordava quello del movimento berlusconiano. L’assessore alla Cultura aveva tuttavia smentito ogni collegamento ideologico. Fino ad oggi, giorno della consegna dei nominativi delle liste e delle affermazioni di Assenti: “Teodorico darà un’iniezione di novità e una nettà discontinuità dal passato”. Poi precisa: “Salvaguarderemo il lavoro positivo svolto da Infriccioli e al contempo lanceremo uno sguardo sui giovani”.
Il coordinatore smentisce dunque la frattura col precedente mandato: “Non rinneghiamo nulla. La prova è data dal fatto che lo stesso Sgariglia avrebbe potuto benissimo far parte della squadra se avesse voluto. E’ stato lui a preferire una strada diversa, legittimamente ci mancherebbe. Ma se avesse voluto sarebbe potuto restare”.
Fatto sta che per il centrodestra la corsa si complica. L’elettorato necessariamente si spaccherà ed Assenti, nonostante l’ottimismo di facciata, non nega una comprensibile preoccupazione: “Il lavoro di Compagnoni è stato eccelso, penso pertanto goda di credito tra i residenti e di un gruppo forte. Certo è che c’è una lista in più, con una sola l’esito sarebbe stato scontato. Adesso invece ce la giochiamo”.
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Quattro candidati a sindaco sono un tantino troppi per un paese di 3800 abitanti considerando che l’ultimo arrivato non andrà nemmeno all’opposizione