Palladini/Perotti/Di Giovanni. Rispondendo ad un commento di un lettore, ho replicato ieri che, dopo la gara San Nicolò-Samb, in sala stampa, il giornalista Carlo Di Giovanni (mentre il tecnico rossoblu sbraitava), ha pronunciato una brutta frase (sentita dai presenti): “Chi ha l’Alzheimer dovrebbe starsene a casa e non venire in sala stampa”, “invito” rivolto (fino a prova contraria) al giornalista Pino Perotti, oggetto in quel momento dell’ira di Ottavio Palladini.

Solitamente, quando si sbaglia, o si chiede scusa o si capitalizza l’errore per non farne altri. Chi invece persevera, si dice, è diabolico. Lo stesso giornalista, infatti, che, già per quella frase detta in pubblico dovrebbe essere richiamato dall’Ordine (Patrizio Patrizi batti un colpo), si è ripetuto in modo clamoroso in una trasmissione TV (sarebbe stata un’ottima occasione per scusarsi), imbeccato ad arte dal conduttore Pasquale Bergamaschi.

Caduto nella “trappola”, ha fantasticato su quanto successo 20 anni, quando alla presidenza della Samb c’era Venturato, provando a capovolgere la storia con frasi vaghe come: “Che ne sapete degli aneddoti sui fratelli Perotti nell’epoca Venturato?” Ha detto però anche una sacrosanta verità: “Se il presidente della Samb non accreditava i fratelli Perotti come giornalisti aveva i suoi buoni motivi“.

Ha ragione. Se si vanno, infatti, a rileggere le cronache di quei tempi (ho consevato tutto e sono a disposizione di chi vuole) si capirà che, di motivi per tenerci lontani (uno dei fratelli Perotti sono io), Venturato ne aveva tantissimi, tra i quali il più importante quello  che, per continuare ad “approfittarsi” della Samb, aveva bisogno del silenzio (complice?) dei giornalisti locali, e noi non glielo concedemmo, appena capimmo (dopo qualche mese) che avrebbe portato nel baratro la nostra squadra del cuore. E ci sarebbe molto altro che pubblicherei però solo… a richiesta.

Evidentemente, quella pessima frase indirizzata a Pino Perotti, Di Giovanni avrebbe potuto rivolgerla a se stesso, vista la carenza di memoria dimostrata nella circostanza televisiva. Chi la fa, l’aspetti.

Dulcis in fundo: sempre nella trasmissione in oggetto si è avuta la conferma che, in questo momento storico, va di moda sparlare degli… assenti. Molto lucido e sereno invece l’intervento di Enzo Nucifora, nonostante avesse motivi “utili” per approfittare della circostanza e comportarsi diversamente. Onore a lui.

(Mi scuso con i lettori per questo mio disappunto un po’ personale. Purtroppo io sono una persona tranquilla che non riesce a star zitta di fronte alle falsità)