SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tutti i sindaci dell’ex Asur 12 si schierano dalla parte di Giovanni Gaspari. Gli intenti non sono polemici ed il tono è sereno, ma la convinzione che nel sud delle Marche qualcosa in tema di Sanità non torni, c’è.
Se ne è discusso lunedì mattina nella conferenza di distretto, di cui il sindaco sambenedettese è presidente, in un incontro al quale hanno preso parte i primi cittadini Luigi Merli (Grottammare), Nazzareno Tacconi (Monsampolo del Tronto), Domenico D’Annibali (Cupra Marittima), Paolo D’Erasmo (Ripatransone), Tiziana Pallottini (Carassai), Achille Castelli (Montefiore dell’Aso), Tarcisio Infriccioli (Acquaviva Picena) e Stefano Stracci (Monteprandone). Assente e non invitato il neo-direttore dell’Area Vasta 5, Giovanni Stroppa.
“Tutti conoscono i problemi e le carenze”, afferma Merli. “Il numero di primari mancanti è esagerato, si cerchi una soluzione. Chiediamo che si riequilibri il territorio marchigiano, passano gli anni ma tutto rimane uguale. Rispetto a cinque, dieci, quindici anni fa non è cambiata una virgola”. Il numero uno di Grottammare precisa quindi come la situazione del Piceno sia assai grave: “Non siamo al disastro, ma solo perché c’è tanta buona volontà. Esistono limiti strutturali che ci costringono a far le nozze coi fichi secchi”.
Ecco allora pronta ed imminente una trasferta in Ancona per un faccia a faccia definito “urgente” con Spacca e Stroppa: “Ci andremo tutti – avverte D’Erasmo – e non abbasseremo la guardia fino a quando la questione non sarà risolta”. Linea condivisa pure da D’Annibali: “Fa male vedere che altrove le cose vengono fatte andare meglio. Il nostro bacino d’utenza è importante. Tanti cittadini si affidano a noi, anche parte dell’Abruzzo si riversa sul nostro ospedale”.
Nei prossimi giorni il sindaco Gaspari e quello di Ascoli, Guido Castelli, discuteranno della nuova Area Vasta. Un confronto per capire ed apprendere perché, come confessa Merli “noi dobbiamo capire ancora come funzionerà”.
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Perfetto bisogna farsi sentire,basta con le umiliazioni di Ancona.
Il punto è, con la crisi in atto è sostenibile mantenere un ospedale, completo di tutti i reparti, con primari e servizi annessi e connesi, autonomo e indipendente, ogni 30/40 chilometri di distanza l’uno dall’altro? NO assolutamente NO! Perciò è semplice: i servizi essenziali e di base saranno offerti in tutti i nosocomi mentre quelli di eccellenza si troveranno dislocati a distanze maggiori e baricentriche rispetto al territorio di riferimento. Questo per avere economie e servizi più qualificati. Tanto alla fine l’importante è che, comunque, in ogni regione vi sia almeno un centro di riferimento e di qualità, capace di… Leggi il resto »
Ma infatti credo che nessuno pretenda eccellenze sia ad Ascoli che a San Benedetto. Fatti salvi i servizi di base, le eccellenze vanno distribuite. Qualcosa ad Ascoli, qualcosa a Sbt. Il problema è che proprio non c’è idea su cosa fare, che si va avanti a ritardi, che manca il personale in entrambi i nosocomi.
Siii? Ma veramente, fino a non molti mesi fa, qualcuno (?) ostentava la propria capacità nell’essere “riusciti” a portare la neurochirurgia a SBT. (not comment) Certo che certe eccellenze …..ma magari fosse! No @piceno, di idee sul cosa fare ce ne sono e anche tante (vedi sopra), ma sono i soldi dei cittadini contribuenti a mancare, perchè quei pochi che girano si fermano prima di arrivare a SBT, perchè vengono intercettati (non telefonicamente) dal famigrato “patto di stabilità interno” del bilancio statale, poi di quello regionale, poi di quello provinciale. Chissà forse andare verso l’assicurazione medica privata a molti gioverebbe… Leggi il resto »
Ricordo che è fondamentale migliorare il Pronto Soccorso di SBT nei mesi estivi.
Mettete i “numerini” all’ingresso, così la gente in fila non litiga per ricevere il codice.
Cari sndaci, il problema non è l’area vasta ma il deposito di stoccaggio che segnerà la fine di San Benedetto. Di positivo c’ è che ci saranno meno abitanti si starà più larghi, di negativo che si dovrà allargare il cimitero. Però questo darà almeno impulso all’edilizia.
A proposito, perché non chiedete a Spacca della proposta di legge infilata nelle pieghe del bilancio e che quindi sarà approvata che toglie ai sindaci le competenze in merito all’impatto ambientale ?
Veramente la p.d.l. sulla riqualificazione urbana (P.O.R.U.), che andrà in aula tra l’8 e il 15 p.v. stabilisce l’esatto contrario (toglie alla Provincia per dare al Comune).
Personalmente, la tua dichiarazione mi sembra puro allarmismo. In fondo un deposito di stoccaggio non è altro che rimettere del gas dov’era prima per cui non capisco queste preoccupazioni. Certamente le strutture avranno un loro impatto ambientale di cui possiamo discutere ma arrivare a dire che moriremo tutti mi sembra un tantino eccessivo senza fornire ulteriori dettagli.