New York, 28 lug. (TMNews) – Randi Zuckerberg, il direttore marketing di Facebook, nonché sorella del suo fondatore Mark, ha dichiarato guerra al bullismo su internet e ha intenzione di fare tutto il possibile per impedire che le persone facciano qualcosa sul web senza il proprio nome ben in vista. Il social network richiede a tutti i suoi utenti di registrarsi con il loro vero nome e la propria e-mail personale – una regola che è sempre stata molto difficile da mettere in pratica, lo dimostrano i numerosi account cancellati e i nomi fittizi su Facebook. Secondo il direttore marketing, mettere fine all’anonimato online potrebbe aiutare a mettere un freno al bullismo e alle molestie su internet. “Penso che l’anonimato debba sparire” ha detto Zuckerberg durante un meeting che aveva come tema i social media tenuto martedì dal magazine Marie Claire. “Il comportamento delle persone è migliore quando hanno il loro nome in bella vista, penso che la gente si nasconda dietro l’anonimato e pensi di poter dire tutto quello che vuole a porte chiuse”, ha commentato. L’ex amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ora presidente del gigante informatico, ha anche lui convenuto che “l’anonimato è pericoloso”. Nonostante la stampa insistesse per sapere quale sarà la prossima mossa di Facebook per offrire una maggiore sicurezza, la Zuckerberg non ha offerto esempi pratici di iniziative a breve termine.
Aggiungo che l’eccezione all’anonimato pubblico può essere soltanto la comunicazione al responsabile (il direttore del giornale nel mio caso specifico) delle generalità. Per motivi che, in qualche caso, sono compensibili.
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Penso che ciò che conti, realmente, sia verificare la veridicità di determinate tesi o la sostenibiilità di determinati giudizi critici, INDIPENDENTEMENTE dalla loro fonte. Ciò che fa una agenzia stampa difronte ad una notizia è quella di verificare e trovare conferme e riscontri, INDIPENDENTEMENTE dall’autenticità o meno della fonte. La Verità non la fa la fonte, ma la realtà, perchè la fonte può essere falsata o inaffidabile, la realtà invece è univoca e immodificabile. Poi, infine, un conto è fare del “bullismo e molestie su internet” e un conto è inviare commenti critici, su una testata giornalistica o su un… Leggi il resto »
E’ chiaro che quello che lei dice è praticamente impossibile perché lei non dà notizie ma opinioni. Non le sembra un po’ diverso. Ma la cosa più grave è voler usare l’anonimato a tutti i costi (che nasconde sempre una scarsa voglia di trasparenza) e non un pseudonimo del quale solo la direzione conosce le vere generalità. Probabilmente interverrà la Legge pretendendo dai responsabili (direttori, web master ecc.) il nome del commentatore in tempo reale mentre adesso, in caso di querela, la polizia postale è costretta a fare ricerche tramite l’Ip. Sarà costretto a ricredersi o a non commentare più.
Infatti l’anonimato in Internet, per le forze dell’ordine, è come il segreto di Pulcinella. Mi chiedo solo quanto impiego a farmi un’identità virtuale in un mondo dove non è particolarmente difficile avere addirittura un documento d’identità falso. Al cittadino viene chiesta maggiore trasparenza? Più di così? Con i cellulari che dicono precisamente dove ci troviamo, con le carte di credito che raccontano le nostre abitudini, con la posta elettronica che è come inviare per posta una busta aperta, con Facebook che è praticamente un database con dati in vendita al miglior offerente, con la tecnologia Rfid alle porte (anzi più… Leggi il resto »
Caro Riego, puoi far capire meglio ai lettori come la pensi? Anche perchè forse sei andato fuori tema. Magari mi sbaglio. Grazie.
Io, bramo l’abolizione dell’anonimato !
Sono pienamente daccoro con meteorivierapicena, è così ridicolo parlare di anonimato su internet oggi, ma ciò che conta è che: “Tutti gli utenti possano manifestare il proprio pensiero. Ferma restando la piena libertà di ognuno di esprimere la propria opinione, i contributi non dovranno in alcun caso essere in contrasto con norme di Legge, con la morale e con il buon gusto. I contributi che risulteranno in contrasto con detti principi non verranno pubblicati. Si raccomanda altresì di rispettare la Netiquette”. L’importante è comunque di non offendere, nè diffamare e nè, tantomeno, minacciare nessuno. Ma al di là di queste… Leggi il resto »
Non è importante soltanto non offendere, nè diffamare e nè, tantomeno, minacciare nessuno. E’ importante anche non fare anonimamente concorrenza sleale, non usare il giornale per denigrare anonimamente senza offendere, diffamare o minacciare l’avversario politico, non elogiare anonimamente un parente, un amico eccetera. Le indagini di mercato si fanno su campioni per cui l’anonimato non c’entra. Le ripeto che l’anonimato pubblico per commentare può starci ma se, il responsabile che modera, sa di si tratta ed è tenuto al segreto professionale nei limiti stabiliti dalla Legge. Se invece ci si ostina a voler commentare anonimamente al 100%… gatta ci cova.… Leggi il resto »
direttore, a mio avviso quella dell’anonimato sta più che altro diventando una sua fissa. Provo a spiegarmi, quando Lei anni fa diede la possibilità di commentare gli articoli di Sambenedettoggi (così si chiamava e così sarei stato felice che si continuava a chiamare, ma non è il mio ma un suo giocattolo e nessuno oltre lei può decidere), nel darci questa possibilita ci diede modo di “celarci” dietro un nome di fantasia. Ora vedo che sempre più insistentemente le da fastidio vedere. suoi lettori darsi nomi non uguali a quello anagrafico ed allora perchè non li banna? Perchè ci continua… Leggi il resto »
Caro Marenare, io sono forse l’unico che non predica il “non anonimato assoluto” ma dà la possibilità a tutti, come fanno i direttori di giornale con qualche loro giornalista, di fare commenti (che per me equivalgono ad articoli) usando un pseudonimo del quale solo la direzione conosce a chi appartiene. Mi spiace ripeterti che prima o poi l’anonimato assoluto dovrà scomparire. Tieni anche conto che attualmente conosco oltre il 90% di chi commenta senza il proprio nome e cognome esatti e certificati. Si ricorda quando durante una festa della Madonna della Marina (2007?) ci salutammo in mezzo al mare da… Leggi il resto »
Il mio nickname e l’immagine accanto ai miei commenti la dicono lunga su come la penso in merito all’uso dell’anonimato su Internet. E il mio metro in una conversazione online – che sia essa anonima o meno – è sempre quello di dire ciò che penso come se lo stessi dicendo a una persona che si trovasse realmente davanti a me. Pertanto, io sono assolutamente a favore dell’abolizione dell’anonimato: se non si ha il coraggio (o in rari casi, la possibilità) di dire qualcosa assumendosene la piena responsabilità, è meglio tacere. Concordo infine con marenare: parlare di “identità” nel bel… Leggi il resto »
Non sono d’accordo per esperienza. Bastano cognome, nome, indirizzo e numero di telefono fisso per far accertare le proprie generalità. Al sottoscritto soltanto o pubblicamente. Cosa c’entrano le impronte digitali?