MARTINSICURO – E’ fuoco incrociato tra i gruppi di opposizione a Martinsicuro, con tensioni che denotano come negli ultimi tempi imperversi tra le minoranze una sorta di “tutti contro tutti”.

A scatenare gli accesi botta e risposta una lettera aperta che Città Attiva aveva indirizzato tempo fa alla giunta Di Salvatore, e in cui non risparmiava critiche anche alle precedenti amministrazioni. A questo primo passaggio sono seguiti gli attacchi e le repliche degli ex An in sede di consiglio Comunale (che però ha riservato strali pure nei confronti del Pd) e un contro-manifesto del Partito Democratico in risposta al gruppo civico.

«A noi Democratici la lettera di Città Attiva – afferma la Segreteria del partito – sembra il classico spot elettorale a cui il berlusconismo ci ha abituati.

Non è di moda ma il paese, più che di giovani martinsicuresi, ha bisogno di una politica vera e riformatrice. Il nostro male probabilmente è stato quello di avere avuto molte amministrazioni che hanno gestito le situazioni ordinarie, ma prive di un progetto politico che guardasse al presente per migliorare il futuro. Non è possibile continuare a fare campagne elettorali basandosi solo sull’onestà, sull’età o sulle presunte capacità di un candidato, senza proporre un progetto chiaro, nato dall’ascolto delle esigenza di chi vive a Martinsicuro».

Il Pd inoltre critica la linea di opposizione adottata dal gruppo civico, che non sarebbe troppo incisiva, citando l’astensione dal voto in sede di Consiglio comunale su questioni rilevanti come sugli Accordi di Programma o la realizzazione dei mini appartamenti sul lungomare.

I Democratici ritengono poi «divertente» l’espressione di Città Attiva che descrive Martinsicuro come una «città mummificata»: definizione che sarebbe indicativa per i Democratici di una realtà in cui anche i colleghi del gruppo di minoranza avrebbero delle responsabilità. «Il paese è fermo – concludono – perché la politica è ferma, la stessa Città Attiva non sembra proporre nulla di nuovo. La stessa lettera altro non sembra che “una passerella per promuovere il candidato di turno” o al massimo un modo per mascherare la stanchezza sorta dopo alcuni anni di opposizione a bassa intensità».

«Nella nostra lettera – rispondono i Cittattivisti – non intendevamo riferirci a nessuno in particolare, ma soltanto ad un sistema amministrativo basato da oltre tre decenni su una comprovata inerzia  amministrativa, che ha lasciato la nostra città nelle condizioni attuali. Chi si è sentito chiamato in causa, evidentemente ritiene di aver contribuito a questa condizione in misura importante».

«Da più parti – aggiungono – ci si è accusato di voler fare una campagna elettorale fuori stagione, atteggiamento comprensibile per quanti sono abituati a tenere conto dei contatti con il cittadino solo a partire da due mesi prima le elezioni considerandolo utile solo per ottenere i propri scopi e solo un peso “da sopportare” per i successivi 4 anni e 10 mesi».

«E’ ancora più curioso – concludono – insistere su una nostra astensione (non a favore, sia ben chiaro) nel recepimento di una Direttiva Regionale nel passaggio da 36 a 28 mq di alcuni miniappartamenti e non ci si stracci le vesti per aver approvato il raddoppio illegittimo di superficie calpestabile del “Grillo” Centro Affari, esponendo l’ente ad un contenzioso di potenziali 17 milioni di euro: questa sì una decisione scellerata, da veri scienziati della politica».