CUPRA MARITTIMA – Prosegue la rassegna di Marche Centro d’Arte alla Galleria Marconi di Cupra. Domenica 21 febbraio si è inaugurata infatti la mostra che mette in esposizione le opere di alcuni dei talenti marchigiani tra i più interessanti. Troviamo quindi Giovanni Gaggia, Maicol e mirco, Gabriele Silvi, Rita Soccio e Rita Vitali Rosati.
A presentare la mostra e a curare il testo critico è Dario Ciferri. Tema ricorrente tra tutte le installazioni è la natura, ma c’è un’opera che narra l’amore per la nostra Costituzione e che colpisce perché vuole far riflettere sul periodo storico che si sta passando. Si tratta dell’opera di Rita Soccio e la spiega lo stesso Ciferri: «Uno dei simboli più conosciuti del mercato sentimentale, ovvero il “Bacio”, viene preso e viene stravolto nel suo significato. L’artista infatti modifica il messaggio d’amore che il cioccolatino porta al suo interno, andando a ricordare invece gli articoli della nostra Costituzione. Proprio ora che si parla di modifica della Costituzione, il lavoro della Soccio è un invito a riflettere e a resistere all’imbarbarimento che il nostro paese subisce da parte di chi mette avanti sempre e solo i propri interessi personali».
Prosegue poi il curatore del testo, presentando le altre opere: «Giovanni Gaggia usa il cuore come fulcro del suo lavoro. In particolare in “Solve et coagula”, un lenzuolo bianco, quasi come un sudario raccoglie le spoglie del cuore e ne conserva l’immagine. Il video rafforza il senso del lavoro che viene completato con il ricamo a punto pieno del cuore su dei panni di cotone».
«Nelle opere di Maicol e mirco – aggiunge Ciferri – l’uomo invece ricerca una natura pulita che riesca ad emergere dalla distruzione e dalla manipolazione a cui ogni giorno, in questo mondo moderno, è sottoposta. ».
Inusuale l’installazione di Gabriele Silvi che Dario illustra: «In “Imprinting”, troviamo il dramma di una natura tradita e della perdita dell’identità sociale: degli anatroccoli di resina girano nello spazio espositivo, ciascuno per proprio conto, come se si fosse rotto l’ingranaggio del loro modello sociale».
«Anche nelle opere di Rita Vitali Rosati – conclude il curatore del testo – c’è un richiamo alla natura. In “Metastasi” un mazzo di fiori marci è messo ironicamente in situazioni normali per indicare il decadimento e la sofferenza nella quotidianità. Mentre in “Winter collection” i fiori passano idealmente il testimone a dei chiodi che come delle spine spuntano da un corpetto e vengono offerti alla terra come tributo di dolore».
Sarà possibile ammirare le opere in esposizione fino al 21 marzo. La Galleria Marconi è aperta tutti giorni dalle 16 alle 20, esclusa la domenica.
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