SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Assegni di solidarietà, buoni mensa gratuiti, contributi per il pagamento di affitti e bollette. L’assessore al Bilancio Antimo Di Francesco e l’assessore al Sociale Loredana Emili presentano alcune voci di spesa per fronteggiare la crisi nei suoi effetti sulle economie famigliari.

E’ stato riconfermato l’impegno del 2009 per il fondo sugli affitti, con 85mila euro di stanziamento di cui fa parte un capitolo di 30mila euro dedicato alle famiglie di immigrati che non risiedono in Italia da almeno dieci anni e che perciò non hanno diritto ad accedere alle graduatorie secondo i provvedimenti del Governo nazionale.

Per quanto riguarda i buoni mensa per le scuole (una spesa di sessanta euro al mese per bambino) è stato riconfermato il fondo di 35mila euro stanziato nel 2009 per le famiglie con reddito Isee inferiore a 5309 euro. Rispetto all’anno scorso, non è stato però esteso ai figli dei cassintegrati e dei lavoratori in mobilità, ma l’amministrazione comunale si riserva di farlo nel corso dell’anno, verificando i dati che arriveranno sulla crisi del lavoro.

Passa da diecimila a ventimila euro il fondo comunale per il prestito d’onore. Il Comune estende anche ai lavoratori in mobilità o cassintegrati la possibilità di godere del bonus economico, che va a coprire gli interessi dei prestiti bancari o in alcuni casi il prestito stesso.

Passa da 25mila a 45mila euro il fondo per i contributi una tantum alle famiglie in condizioni di disagio economico, inoltre coloro che hanno un reddito imponibile fino a novemila euro sono esentati dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef. «Dall’ufficio Ragioneria del Comune ci dicono che comporterà una mancata entrata per il Comune di circa 25mila euro, ma in questo momento crediamo che per evitare la tensione sociale occorre per prima cosa stare vicini ai cittadini più deboli, e farlo nonostante una Finanziaria statale che non è nè di equità nè di rigore», dicono la Emili e Di Francesco.

I due esponenti della giunta Gaspari poi ribadiscono l’importanza della loro scelta politica di mantenere gratuito il trasporto dei bimbi negli scuola bus. «Il Comune ha stanziato 500mila euro per non dover chiedere alcun pagamento alle famiglie, però vogliamo che il servizio scuola bus venga usato sempre più e lo incentiveremo. E’ una questione di mobilità sostenibile e di snellimento del traffico che si crea davanti alle scuole negli orari di entrata e uscita».
Infine, sempre nell’ottica di dare piccoli aiuti economici a chi non ha lavoro o è precario, il Comune studierà il modo per dare la precedenza alle persone più povere fra coloro che sono iscritti nell’albo degli scrutatori elettorali, in modo da assegnare prioritariamente a loro le mansioni di assistenza nei seggi per le prossime elezioni di marzo.