*Parroco di Santa Maria della Marina
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il parroco della cattedrale Santa Maria della Marina, don Armando Moriconi, svolge considerazioni a tutto tondo sull’attenzione che meriterebbe la ricorrenza principale della sambenedettesità, non escludendo nessuno: amministrazione comunale, Chiesa, stampa. Ne pubblichiamo integralmente le considerazioni, auspicando che sul tema si crei un proficuo dialogo cittadino.

«In margine agli articoli apparsi sulla stampa locale il 10 luglio scorso, mi siano permesse alcune brevi considerazioni.

Nella conferenza stampa che ha preceduto la stesura dei suddetti articoli, tutti i soggetti a vario titolo presenti si trovavano d’accordo almeno su un punto: la festa della Madonna della Marina è la “festa delle feste”, è la prima e la principale tra le feste della Città di San Benedetto, e come tale merita tutta la dovuta attenzione, tutto il necessario rispetto, tutta l’adeguata preparazione.

Ora, se questo è vero, tutti i soggetti coinvolti, prima che diffondersi in affermazioni di principio o lamentazioni sui “bei tempi andati che non ci sono più”, devono farsi carico della propria responsabilità. Devono farlo sul serio e devono farlo in fretta.

Innanzitutto la Chiesa, o per dirla più direttamente, la Parrocchia. Lo scrittore inglese Thomas Stearns Eliot si domandava: “È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?”. È una domanda che scuote, che provoca, che richiama, che ci spinge con maggior vigore a stare dentro le vicende del mondo, tra la gente, la nostra gente, per essere lì il segno sicuro di quella Speranza che questo mondo, questa nostra gente, magari inconsapevolmente, attende più di ogni altra cosa… “Siamo tutti inquieti, chi seduto e chi disteso, qualcuno contorto, e dentro di noi c’è un vuoto, un’attesa, che ci fa trasalire la pelle nuda”: così scriveva Cesare Pavese. Ecco: tutto l’impegno che la Chiesa è chiamata a profondere di fronte ad una festa come quella della Marina si colloca a questo livello: come possibilità di Risposta – della bellezza, dell’attualità, della novità della Risposta di Cristo – di fronte alla bruciante attesa denunciata da Pavese. Così deve essere perché non sia la Chiesa ad aver abbandonato l’umanità. Ed io sono pronto, per ciò che mi è chiesto, a risponderne personalmente.

E poi, oltre alla Chiesa, la Città, o per dirla più direttamente, l’Amministrazione Comunale. Non posso non riconoscere, dentro una felice collaborazione, un’attenzione ed un impegno nella direzione di un maggior rilievo da dare alla festa più tipica di San Benedetto. E ciononostante credo non si possa evitare la domanda dei Giornalisti: perché non esiste un fondo per questa festa quando per altre circostanze si è stati molto generosi? Non so se le cose stiano davvero così, certo è che la domanda merita una risposta chiara, anche perché l’impressione è che ogni volta si debbano fare i salti mortali per far pareggiare le spese con gli incassi. Investire più convintamene su questa festa credo sia un grande servizio per la nostra Città, specialmente guardando al Bene che la festa della Madonna della Marina porta con sé.

Il riferimento al Comune abbisogna di una postilla. Si è scritto che la parte restante dei fondi raccolti con la Lotteria andrà a finanziare l’impianto di riscaldamento di cui necessita la Cattedrale. Grato per una risoluzione che da me non è neppure stata suggerita, se mai qualcosa dovesse arrivare, ritengo da parte mia doveroso rendere conto, fino all’ultimo centesimo, con trasparente chiarezza, di quanto questi lavori di ristrutturazione, il cui interesse è certamente pubblico, riusciranno a beneficiare.

Da ultimo, la Stampa. I Giornalisti, per lo meno quelli presenti alla conferenza stampa, sono stati tra i più accalorati sostenitori dell’importanza della festa. Con tanta cordialità e sincera amicizia, viene però da porre loro una domanda simile a quella rivolta al Comune. A giudizio di molti, la prima uscita ufficiale sulla stampa è stata un poco scarna, non mancano errori e disattenzioni, si indulge un po’ troppo alla polemica a discapito della giusta rilevanza da dare alla festa: perché, allora, accade questo mentre per solito si concedono fiumi d’inchiostro a notizie o ad iniziative che certamente non sono così centrali nella vita della nostra gente?

Grazie a Dio mancano ancora diversi giorni alla “festa delle feste”: abbiamo tutti (compresi i tanti di cui questo articolo, non certo per una minore importanza, non ha fatto menzione) modo e tempo per lavorare nella direzione da tutti desiderata.