MARTINSICURO – E’ un’estate decisamente sottotono quella che si apre, turisticamente parlando. Il popolo delle vacanze stenta a farsi vedere sulla costa e le previsioni non sono rosee nemmeno per i mesi di alta stagione come luglio e agosto.
«Sono stati essenzialmente tre i fattori che hanno influito negativamente sulla partenza della stagione turistica – afferma Pier Francesco Ciaralli, presidente della Martintour – e cioè la crisi economica, il terremoto e il maltempo delle ultime settimane».
E se sulla crisi economica un pensierino ce lo si poteva anche fare, era impossibile prevedere invece che l’eco del terremoto avrebbe inciso in maniera così pesante anche sulle località costiere, dove le scosse non ci sono state o sono arrivate in maniera piuttosto attenuata. In più le difficoltà logistiche dovute all’accoglienza degli sfollati ha avuto i suoi risvolti, costringendo gli operatori turistici a fare delle scelte ben precise: rinunciare alle prenotazioni e tenere per tutta la stagione gli aquilani che hanno le case inagibili, oppure accogliere i turisti e districarsi per spostare i terremotati, accolti in precedenza, da una struttura all’altra a seconda delle camere disponibili.
Anche le piogge degli ultimi giorni e le previsioni che indicano ulteriore maltempo hanno scoraggiato i turisti a prenotare nel periodo a cavallo tra giugno e luglio.
«E quelli che sono venuti nelle settimane scorse – prosegue Ciaralli – a causa del brutto tempo hanno preferito anticipare i rientri. Al momento dato che la stagione è all’inizio è impossibile fare delle considerazioni definitive, ma è chiaro che facendo riferimento allo stesso periodo del 2008, quest’anno a Martinsicuro c’è stato un calo delle presenze. Speriamo che nei prossimi mesi ci sia una ripresa. Contiamo soprattutto sulle prenotazioni dell’ultimo minuto, che talvolta decidono le sorti della stagione».
Anche nei campeggi la situazione è la stessa: «Un calo delle prenotazioni c’è stato – ha affermato Amedeo Corsi, titolare del camping “Duca Amedeo” – e abbiamo registrato delle disdette. Al momento cerchiamo di gestire le strutture dividendoci tra l’accoglienza ai turisti e l’ospitalità agli sfollati che ancora non hanno fatto ritorno a casa».
In base alle disposizioni della Protezione Civile infatti entro giugno tutti coloro che hanno le abitazioni agibili devono lasciare le strutture ricettive, ma le scosse delle notti scorse hanno complicato le cose: «Molti ora temporeggiano – ha concluso Corsi – e hanno paura di rientrare nelle proprie case».
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