ASCOLI PICENO – Provincia di Ascoli in ginocchio sul fronte incendi: ancora oggi, dopo una settimana di allarme continuo, sul territorio provinciale insistono ben undici fronti, di cui tre ancora molto pericolosi. La situazione è particolarmente a rischio ad Arquata, Montemonaco e soprattutto Roccafluvione, precisamente nelle tre piccole frazioni di Pastina, Giustimana e Agelli.
Notevole l’impegno della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco: nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 luglio, sono in azione tre elicotteri e un Canadair, mentre i Vigili del Fuoco di San Benedetto sono accorsi con tre autobotti ed alcune vetture. Anche il personale della Provincia, nel numero di circa 120 persone, è impegnato nella zona di Roccafluvione (si vanno ad aggiungere ai circa 300 vigili del fuoco presenti). L’opera di soccorso continuerà, con i mezzi aerei, fino al calar del sole, mentre il personale di terra resterà all’opera nel tentativo di spegnere gli incendi. Tutto tranquillo invece in Riviera, dove ieri una minuscola “pioggia” di particelle di cenere aveva destato notevole preoccupazione anche tra i numerosi turisti.
STATO DI CALAMITA’ Dopo una settimana da tregenda sul fronte incendi, la Giunta Provinciale ha richiesto d’urgenza, nel pomeriggio del 25 luglio, lo stato di calamità per incendi. La decisione è stata assunta di concerto con la Prefettura, i Comuni e gli altri Enti coinvolti in prima linea nel fronteggiare questa enorme calamità che vede al momento impegnati sul campo circa 300 uomini dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato supportati dai volontari dei Gruppi comunali e delle Associazioni di Protezione Civile.
Nel provvedimento approvato dall’Esecutivo provinciale, che verrà immediatamente trasmesso agli organi nazionali e regionali per ottenere tutti i benefici previsti dalla normativa vigente, si sottolinea che «i Comuni interessati sono Montemonaco, Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Roccafluvione, Palmiano, Ascoli Piceno (frazione Venagrande) e la superficie investita dagli incendi è stimata in circa 18 mila ettari, di cui solo 4 mila nel comune di Roccafluvione e 5 mila nel Comune di Acquasanta Terme». Nel documento viene anche evidenziato che sono stati accertati «rilevanti disservizi sulle reti elettriche, idriche e telefoniche» delle aree al centro degli interventi.
«Si tratta di un provvedimento straordinario che si è reso necessario – ha dichiarato il presidente della Provincia Massimo Rossi – a seguito dell’accertamento da parte dei Comuni interessati e dell’Amministrazione provinciale degli enormi danni provocati dalle fiamme non solo ai boschi, ma anche alle abitazioni ed alla stesse infrastrutture di comunicazione. Senza contare – ha aggiunto il presidente – le notevoli ripercussioni sulle attività di tipo agricolo, pastorale, artigianale e commerciale delle zone colpite dai roghi».
«Al momento il fronte del fuoco si estende su una linea lunga almeno 20 chilometri – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Protezione Civile Luigino Baiocco – la situazione è costantemente monitorata dalla Sala Operativa Integrata Provinciale e tutti gli interventi necessari saranno effettuati con la massima sollecitudine».
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